Lorella Zanardo risponde a Massimo Gramellini: “Chi vi permette di dirci come noi donne dobbiamo essere?”



Intervenuta ai microfoni di ‘Buio in sala’, programma di approfondimento cinematografico di ‘Radio Cusano Campus’, l’emittente dell’Università Niccolò Cusano, Lorella Zanardo – attivista e scrittrice sui temi del sessismo e dell’emancipazione femminile – ha commentato l’esito delle elezioni presidenziali statunitensi.

“Non sono assolutamente d’accordo con chi spiega il voto delle donne bianche a Trump e non alla Clinton sostenendo che la Clinton sarebbe una donna di apparato e di potere e quindi lontana dalle donne. Questa è una spiegazione da sfatare perché, ad esempio, sappiamo che più dell’80% delle donne di colore – che non saranno certamente tutte milionarie – hanno votato per Hillary.

La spiegazione va cercata altrove e ci sono alcuni fattori da valutare. Il primo, molto sgradevole dal mio punto di vista, è che purtroppo le donne non votano le donne: si pretende dalle donne una perfezione che non viene chiesta agli uomini. Quindi, da una parte abbiamo quella che ho definito una ‘Sindrome di Stoccolma’ per la fascinazione verso una figura maschile di potere, una figura che ci fa sognare e ci toglie dai problemi; dall’altra, subentra l’antipatia per una donna che ce l’ha fatta. È innegabile, infatti, che la Clinton abbia lottato tutta la vita per i diritti delle donne e dei più poveri. Ci restituisce, quindi, l’immagine di una donna ‘impegnata’, enpowered, che ci disturba perché sottolinea le nostre lacune.

La Zanardo ha anche colto l’occasione per commentare l’articolo di Massimo Gramellini sul quotidiano ‘La Stampa’, apparso all’indomani delle elezioni negli Stati Uniti. “La posizione di Massimo Gramellini – sostiene la Zanardo – va criticata prima di tutto quando suggerisce alle donne di tornare ad essere più “accoglienti”, usa proprio questo termine. La mia prima reazione è stata: “Gramellini, va’ a quel paese!”. Le ricette a noi donne le danno sempre gli altri. Sulla Clinton abbiamo sentito di tutto: che aveva troppe rughe, che si truccava troppo, commenti sui suoi vestiti e sulla sua forma fisica: è allucinante. Quando mai si sentono cose analoghe riferite a uomini di potere? Chi vi permette di dirci come dobbiamo essere?

È vero che la Clinton ha portato alla ribalta un modello di donna forte, evidente nei confronti con Trump, ma mi chiedo: fosse stata più calma, più “accogliente” appunto, siamo sicuri che sarebbe arrivata fin lì, a un passo dalla carica di persona più potente del mondo? È un interrogativo cui bisogna prestare attenzione, soprattutto quando si inizia a pensare ad una candidatura di Michelle Obama per le elezioni del 2020. Vi sembra possibile che una donna, ecologista e anche di colore possa venir eletta nel mondo di oggi? Forse nelle favole. In futuro sarà possibile ma solo grazie alla forza di donne come Hillary Clinton, che è stata indispensabile per aprire la strada ad una proposta diversa e bisogna esserne orgogliosi. È questa la risposta da dare a Gramellini e a chi la pensa come lui”.

La Zanardo ha poi concluso il suo intervento con un auspicio per il futuro: “Siamo in un periodo storico di grande mutamento. Il mondo è pronto per una donna al potere e lo vediamo in Sudamerica, in Oriente, in Germania. ‘Iniziativa femminista’, ad esempio, è il nome del partito femminista svedese che ha ottenuto il 4% alle ultime elezioni europee: un’organizzazione che funziona a zero budget, con incontri tra le partecipanti nelle abitazioni delle iscritte e una leader di etnia rom come Soraya Post. Sono segnali importanti, che confermano come si stia proponendo l’idea di una donna che porti avanti un pensiero nuovo, di ascolto delle minoranze e partecipativo”.

AUDIO http://www.radiocusanocampus.it/podcast/?dl=11311

Fonte: Radio Cusano Campus

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