Roma, sport, Nanni: “Serve nuova regolamentazione per utilizzo palestre scolastiche”

Roma



L’utilizzo di tutte le palestre scolastiche di proprietà del Comune di Roma va rivista con una nuova regolamentazione che consenta all’amministrazione di gestire questi spazi in modo più rispondente alle esigenze territoriali, attraverso i municipi.

Così in una nota Dario Nanni consigliere comunale e vice presidente della commissione sport.

Infatti, in alcuni casi l’utilizzo delle stesse palestre viene deciso e affidato discrezionalmente dai dirigenti scolastici e questo non sempre consente una pianificazione che garantisca le effettive esigenze territoriali.

Queste palestre sono di proprietà comunale

Oltre a ricordare che queste palestre sono di proprietà comunale, va anche detto che è Roma Capitale che deve, attraverso i municipi programmare e decidere quali attività sportive vanno effettuate nei vari ambiti territoriali. Oltre all’aspetto sportivo, va sempre tenuto ben presente che le Asd svolgono un ruolo sociale. Migliaia di minori che grazie a queste realtà hanno la possibilità di fare sport a costi stabiliti dalla stessa amministrazione. La loro educazione motoria, fisica e sportiva, i percorsi educativi interdisciplinari volti a contrastare fenomeni come il bullismo, l’intolleranza, il razzismo, sono un patrimonio che va valorizzato e incentivato.

L’organizzazione delle iniziative sportive scolastiche e territoriali deve essere frutto di una programmazione territoriale, che tenga conto anche delle istanze che provengono dai dirigenti scolastici ma che stia in un quadro complessivo di pianificazione dei territori. Questo serve a garantire che vengano in primis considerate le situazioni di fragilità, di povertà educativa e di disabilità.

Per queste ragioni, conclude Nanni, ho presentato una proposta di deliberazione, proprio con l’obiettivo di definire delle nuove linee guida per la regolamentazione dell’utilizzo delle palestre in orario extrascolastico, in un quadro di programmazione stabilito da Roma Capitale attraverso i municipi e al fine di sostenere lo sport quale attività motoria, partecipata e condivisa, volta allo sviluppo armonico della persona ed alla promozione della cultura della legalità, della non violenza e del fair play.

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