Ladispoli – Allagamenti Torre Flavia-Caere Vetus, necessario ripristinare le scoline

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Foto di repertorio



La scomparsa delle scoline che drenavano l’acqua proveniente dai terreni a monte della zona paludosa di Torre Flavia è la causa principale degli allagamenti avvenuti lo scorso gennaio nella zona Pizzo del Prete, Caere Vetus e Torre Flavia: questo quanto emerso dalla prima seduta della Conferenza dei servizi che si è tenuta a Ladispoli.

Alla riunione hanno preso parte per il Comune di Ladispoli il sindaco Crescenzo Paliotta, il vicesindaco e assessore alle Risorse del Mare e della Costa Giorgio Lauria, l’assessore ai lavori pubblici Marco Pierini, il delegato al Controllo delle Acque Marine Flavio Cerfolli, il delegato Caere Vetus Francesco Orefice, il comandante della Polizia Locale Sergio Blasi, il dirigente tecnico lavori pubblici Luciano Rinaldi. Per il Comune di Cerveteri l’assessore all’Ambiente Andrea Mundola e il responsabile della Protezione Civile di Cerveteri Marco Scarpellini; per il Raggruppamento Unità Difesa il comandante Rud, tenente colonnello Alessandro Buzzelli, e il maggiore Giuseppe Gaeta. Per la Città metropolitana l’architetto Corrado Battisti e la dottoressa Patrizia Capecchi e per Rfi l’ingegner Nicola d’Alessandro

“La funzione delle scoline– ha detto il sindaco Crescenzo Paliottaè quella di far defluire l’acqua verso il mare. Con il passare degli anni molti di questi canali, tipici delle zone paludose, sono scomparsi. Dai sopralluoghi che abbiamo effettuato è emerso che la scolina Egle che raccoglieva le acque provenienti dalle zone a cavallo dell’Aurelia, sia dal Comune di Ladispoli che da quello di Cerveteri e le convogliava verso il mare nella zona compresa tra Torre Flavia e fosso Zambra, risulta in gran parte ostruita e non più funzionante. La zona di particolare criticità è quella del cavalcaferrovia di via Fontana Morella, che unisce Ladispoli a Cerenova. E’ probabile che durante la realizzazione del cavalcaferrovia sia stato ostruito il passaggio che consentiva ad un ramo del canale Egle di passare sotto la ferrovia e portare l’acqua fino alla palude di Torre Flavia. Altro punto di criticità è proprio quello lungo la via Fontana Morella dove non è più presente la scolina come pure non c’è passaggio possibile di acqua verso il mare all’intersezione di via Fontana Morella con il perimetro della palude”.

Durante la conferenza dei servizi l’architetto Battisti per la Città Metropolitana ha annunciato che è in programma la realizzare il bacino del accumulo di circa 4 ettari nel territorio del comune di Cerveteri mentre il comandante del Rud ha comunicato che si stanno realizzando interventi di razionalizzazione del deflusso delle acque. Il geometra Rinaldi per il Comune di Ladispoli ha elencato gli interventi fatti dal Comune e comunicato che è stato dato l’incarico per uno studio complessivo della regimentazione delle acque di tutta l’area in progetto. L’assessore Mundola ed il tecnico del Comune di Cerveteri hanno confermano la problematicità del deflusso delle acque nella zona Cerenova-Campo di Mare ed in particolare nella zona del cavalcaferrovia di via Fontana Morella. L’ingegner D’Alessandro ha informato che RFI ha in atto uno studio della situazione idrologica tra Tarquinia e Santa Marinella e si è impegnato ad inserire nello studio anche Cerveteri e Ladispoli.

Nelle prossime settimane sarà convocata una nuova seduta della Conferenza di servizi.

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Informazioni su Giovanni Soldato 3322 Articoli
Giovanni Soldato, specialista della fotografia.... secondo lui, ottima penna sia in ambito sportivo ma soprattutto nell'ambito dei motori. Nato a Barberino del Mugello appena ha tempo mette le due ruote in pista. Collaboratore de Il Tabloid cura la provincia di Latina, le notizie nazionali e dall'estero.

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