Roma – È morto Mario Limentani, uno dei sopravvissuti alla Shoah



Domenica mattina si è spento, all’età di 91 anni, nell’ospedale Israelitico di Roma, Mario Limentani, uno degli ultimi sopravvissuti alla deportazione degli ebrei da parte dei nazisti. L’annuncio della scomparsa è stato fatto da Fabio Perugia, portavoce della Comunità ebraica romana, che ne “piange la scomparsa esprimendo vicinanza a tutta la famiglia“.

Mario Limentani, soprannominato “Er Veneziano” o “Zi’ Mario“(così chiamato da chi lo conosceva meglio),  era nato a Venezia il 18 luglio 1923, ma si trasferì giovanissimo a Roma.  Nel 1938, con l’emanazione delle leggi razziali, iniziò a lottare con la famiglia contro le rappresaglie e le deportazioni nazifasciste. Riuscì a sfuggire al rastrellamento del ghetto ebraico di Roma nel 1943, attuato dagli squadroni nazisti; venne catturato nei pressi della stazione Termini, dalle guardie fasciste, durante una retata contro i dissidenti politici e venne rinchiuso nel carcere di Regina Coeli. Con queste parole ricordava il momento della sua deportazione: “Alle quattro e mezza di mattina del 4 gennaio ci diedero la sveglia, ci incatenarono cinque per cinque e ci portarono alla stazione Tiburtina.”
Limentani venne deportato nel campo di concentramento di Mauthausen nel gennaio del 1944, dove venne catalogato dai nazisti con il numero 42.230, e successivamente trasferito nel sottocampo di Melk, poi di nuovo a Mauthausen e infine nell’altro sottocampo di Ebensee. La sua prigionia finì quando i soldati dell’esercito americano lo liberarono il 6 maggio del 1945; il 27 giugno finalmente fece ritorno a casa.

Nelle sue interviste traspariva il profondo dolore vissuto dai deportati e che lo ha accompagnato tutti i giorni della sua vita, in un intervista di qualche anno fa dichiarò “Sono passati cinquantasette anni e mi pare di essere rimasto sempre lì,  molte notti io mi sveglio e mi pare di stare lì.

La sua storia è narrata nel libro firmato da Grazia Di Veroli La scala della morte. Mario Limentani da Venezia a Roma, via Mauthausen”, presentato il 10 gennaio 2014 a Roma, al Museo Ebraico in via Catalana, nel quale si può leggere l’orrore vissuto dai deportati nei campi di sterminio nazisti: “ Ogni giorno – ricorda nel libro – dovevamo scendere e salire 186 gradini con blocchi di granito in testa e, se le forze ti abbandonavano e cadevi, finivi giù dal burrone. Lì morivano tutti i giorni duecento, duecentocinquanta persone.

Numerosi i messaggi di cordoglio da parte delle più importanti personalità italiane, tra cui il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, che si è detto “addolorato per la scomparsa di uno dei milioni di ebrei che subirono nel corpo e nello spirito le persecuzioni naziste e le deportazioni e uno di coloro che sopravvissero senza poter dimenticare quegli orrori.”

Il Presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti,  ha dichiarato: “A nome mio e dell’istituzione che rappresento desidero stringermi alla comunità ebraica romana per la triste scomparsa di Mario Limentani, testimone dell’orrore della Shoah e delle persecuzioni naziste. Mario, tornato dall’inferno di Mauthausen, è stato uno dei primi a raccontare la sua storia, una delle tante che compongono il mosaico della Shoah italiana. Che il ricordo di Mario sia vivo nei tanti giovani che lo hanno incontrato e ai quali ha lasciato il testimone della memoria“. Le sue parole sono state condivise da tutto il mondo politico e sociale, anche Sindaco di Roma Ignazio Marino, con la speranza che orrori come quello della Shoah non si ripetano mai più.

Con la morte de “Er Veneziano” si assottigliano sempre di più le fila di coloro che posso dire di aver vissuto sulla propria pelle gli orrori dei campi di sterminio nazisti. Sicuramente è riuscito a fissare nella mente dei giovani che ha incontrato in tutti questi anni che la tragedia della Shoah non debba più ripetersi. Spetta comunque a noi, le nuove generazioni, portare avanti le loro testimonianze dando voce a chi non l’avrà più, ma la nostra sarà solo una pallida eco di quell’orrore.

Mario Limentani, in pace sia il tuo sonno.

Samantha Lombardi

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Informazioni su Samantha Lombardi 6437 Articoli
Samantha Lombardi è un archeologa, laureata in Archeologia e Storia dell'Arte del Mondo Antico e dell'Oriente. Cura un sito che parla del patrimonio artistico (www.ilpatrimonioartistico.it), collabora con l'Ass. Cul. Il Consiglio Archeologico ed è addetta stampa dell'Ass. di Rievocazione Storica CVLTVS DEORVM. Dal maggio del 2014 collabora con Il tabloid.it

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