ANGUILLARA – UNA PAGLIUZZA NON CI DISTRARRA’ DAL TRAVE



Caro Renato,
sono d’accordo sul contenuto del tuo articolo soprattutto alla luce di un modo che a me sembra preistorico di fare propaganda elettorale: manifesti, lettere, bigliettini e volantini sembrano solo uno spreco inutile di soldi pubblici, oltre che un metodo, ripeto, così antico ed irritante da provocare nausea…
Non condivido però quella domanda riguardante le discoteche: hai ragione di pretendere il rispetto delle norme vigenti ma decidiamoci: il nostro paese cos’è? Una “stazione di soggiorno e turismo”?
Cosa offre Anguillara? Uno degli ultimi alberghi è diventato non a caso una casa di riposo per anziani (e ce ne sono almeno altre quattro)…Dal punto di vista turistico, a parte quella pozza d’acqua di cui nessuno può vantarne la creazione, cosa offriamo?
Come ASCOM, da quasi quattro anni chiediamo ai vari sindaci che si sono succeduti che si definisse una volta per tutte la vocazione di questa sfortunata città in senso turistico o di dormitorio: il piano acustico è quello nazionale e si basa sul rumore di fondo del territorio, cioè vicino allo zero nelle ore notturne, ma il cartello di benvenuto dice che si entra in una città a vocazione turistica (sic..)….SI PRENDA UNA DECISIONE DEFINITIVA, così che anche i commercianti, per esempio, possano adeguarsi, vendendo non più le solite cose ma specializzandosi in cateteri, pigiami, medicinali, cuffiette per dormire e quant’altro necessario ad assicurare il sonno ed il riposo degli abitanti 365 giorni l’anno 24 ore su 24!!!!
Se per puro caso si osasse ritenere che Anguillara debba offrire qualcosa in più, soprattutto per i giovani, che si adotti un piano acustico che definisca le regole a cui sottostare per fare intrattenimento fino ad una certa ora, nel rispetto di una sopportabile acustica e, propongo, che i gestori delle discoteche non si preoccupino della sicurezza solo all’interno dei loro locali ma anche di ciò che avviene all’uscita, evitando schiamazzi e risse varie…..
Già, i giovani: cos’altro dobbiamo togliere loro oltre al lavoro, allo studio, alla sanità, al futuro?
La nostra generazione, oltre allo sfacelo a cui stiamo assistendo, ha donato loro un modo di pensare solo ai fatti propri, a come tirare a campare senza prospettive, a cercare una raccomandazione tanto non esistono né meritocrazia né capacità che possano dare loro un lavoro degno di questo nome, a sfruttare, finché possibile, le risorse della famiglia ed a non indignarsi mai!!!!!
Usque tandem? Fino a quando, Renato?
Oggi ci sono movimenti che stanno raccogliendo consensi soprattutto tra i giovani e stanno diventando veramente consistenti…ho molte perplessità non tanto sulle loro capacità, (che capacità hanno dimostrato i nostri governanti da quasi mezzo secolo?) quanto sulle loro ricette per uscire dalla crisi….
Io penso una cosa che non ho sentito dire a nessuno: per me il leader di questo movimento rappresenta un riscatto per la nostra generazione di ultra sessantenni, visto che è se non altro riuscito a suscitare interesse per la cosa pubblica, entusiasmo trasversale e passione, tutte cose che noi non abbiamo saputo trasmettere ai nostri figli, continuando a mandare lettere solo in occasione di elezioni od indignandoci per il rumore delle discoteche…..

Luciano Castelli – segretario ASCOM – Associazione commercianti di Anguillara

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Caro Luciano,
anzi carissimo (così spero sopporterai meglio il mio “alzo zero”), pur non confidando nella polemica fine a se stessa, ritengo essere imperativo risponderti.
Lo faccio partendo dalla chiusura della cortese tua: “cose che noi non abbiamo saputo trasmettere ai nostri figli, continuando a mandare lettere solo in occasione di elezioni od indignandoci per il rumore delle discoteche…..”.
Sono certo che non ti riferivi a me per tre semplici ordini di motivi: il primo è che tu non conosci mio figlio e i valori che gli ho trasmesso, il secondo è che nessuno può rimproverarmi di non aver cercato di interloquire (più e più volte) con la cosiddetta ‘classe politica’, e il terzo è che non mi sono mai indignato contro il rumore da discoteche, ma solo contro l’inciviltà di chi non vuole rispettare le regole prevaricando arrogantemente il prossimo.
E’ vero, faccio parte di una generazione oggi ultrasessantenne ma credimi, questo non fa di me un rimbambito né tantomeno un nemico dei giovani (almeno non di quelli che sono figli di genitori educati).
Detto questo, noto con un certo dispiacere lo strano collegamento che accendi tra un’attività commerciale definibile discoteca, e il concetto di rilancio del turismo come se il sottoscritto avesse mai chiesto la chiusura di tali luoghi di ritrovo, o peggio ancora chiesto di blindare la città per impedire quel flusso turistico che la dicitura da te citata sotto il nome di Anguillara lascerebbe auspicare.
Gli eufemismi da me usati nella lettera aperta indirizzata all’onorevole di turno, e a te evidentemente sgradita, tendevano solo a ricordare che mentre io rispetto la imprenditoria privata legittima, il divertimento giovanile legittimo, la sicurezza stradale a chilometri zero legittima, c’è forse qualcuno che si comporta con altrettanta democrazia nei confronti di chi legittimamente chiede di poter dormire e che sembra avere come unico torto quello di abitare nel raggio di cinque chilometri da una discoteca estiva?
Il problema evidentemente non tocca i tuoi sonni e non ritengo certo dover cercare di scoprire il perché; prova comunque a parlare con gli avventori del tuo esercizio commerciale e magari scoprirai che non sono solo gli ultrasessantenni a reclamare il diritto al riposo!
E se poi invocare il rispetto per le regole per te significa invece privare i giovani del lavoro, dello studio, della sanità, del futuro, beh, amico mio, sei veramente distante dal mio modo di pensare.
Nella gentile tua, affronti anche il problema dell’offerta turistica cittadina e la risposta mi permetto di servirtela io.
Ad Anguillara offriamo piroghe, tombe etrusche e ville romane non visitabili; offriamo parchi non fruibili, ambienti sportivi ingestibili e non completati, buche a go go, degrado in tutti gli angoli, cassonetti stracolmi di ogni bene, chiostri di storiche chiese ancora invasi da residui natalizi, laidi graffiti ogni dove, abusi edilizi in tutti i quartieri, concorrenza sleale da parte di commercianti di importazione, spiagge non classificabili come tali perché non normate, una Piazza del Molo perennemente in movimento e mai gestita con programmazione degna di tale nome, un centro storico rappresentato da alluminio, parabole e condizionatori, strade allagate alle prime gocce d’acqua.
Offriamo sostanzialmente, solo una classe politica composta da “appassionati” che una volta seduti sugli agognati scranni sanno solo piangere sulle casse vuote!
Ma soprattutto offriamo licenze, concessioni e permessi “ad personam”!
Ecco cosa offriamo. E tu ti stupisci e ti lamenti con me perché io collego sintomaticamente l’assenza del potere politico all’illegittimità dell’inquinamento acustico estivo?
Vuoi veramente una stazione di soggiorno turistico basata su una discoteca e sulla tipologia dei suoi frequentatori? A me va bene così, puoi concederlo a chi vuoi lo scalpo, in fin dei conti è il tuo!

Renato
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