Sabato 21 giugno Roma sarà il palcoscenico di due manifestazioni coordinate contro la corsa al riarmo e la Nato. L’appuntamento coincide con il vertice di L’Aja, dove i leader dell’Alleanza discuteranno l’aumento della spesa militare. Il gruppo “Disarmiamoli” ha lanciato un appello per protestare contro la proposta di innalzare il tetto al 3–5% del PIL, mentre un secondo corteo verrà organizzato da componenti del centrosinistra e movimenti pacifisti con una piattaforma simile ma meno politicizzata. L’esito è una duplice mobilitazione che si annuncia ricca e partecipata.
Critica alle politiche di guerra europee
Il coordinamento “Disarmiamoli” punta il dito contro la strategia occidentale, ritenuta imperialista e guidata dagli interessi geopolitici USA. Una narrazione che interpreta il riarmo come scelta di dominio, con effetti drammatici sul Sud del mondo e sulle classi sociali meno abbienti. Il messaggio è chiaro: meno spese militari, più risorse per sanità, istruzione e lotta alla crisi climatica.
Divergenze e convergenze tra i promotori
Mentre “Stop Rearm Europe” e “Disarmiamoli” si concentrano su un messaggio netto contro Nato, riarmo e militarizzazione, il secondo corteo cerca invece di unire forze centriste come Pd, M5s e sinistra radicale. Obiettivo: mantenere il tema vive, ma con un tono più istituzionale e meno conflittuale. Per molti organizzatori questa distinzione è essenziale per non confondere i messaggi e per tutelare l’autonomia politica delle differenti anime del movimento.
Una mobilitazione plurale e in espansione
Le adesioni alla manifestazione non mancano. A livello italiano, l’appello ha raccolto il consenso di circa 80 sigle tra forze giovanili, sindacati di base, comitati ecologisti, portuali e movimenti pro Palestina. A livello continentale, la campagna “Stop Rearm Europe” registra oltre 440 realtà impegnate, sostenuta da organizzazioni come Arci, Greenpeace e Rete Italiana Pace e Disarmo.
L’appuntamento e i messaggi di speranza
I cortei si svolgeranno sabato 21 giugno, con partenza prevista nel primo pomeriggio da piazza Vittorio per “Disarmiamoli” e da Porta San Paolo per “Stop Rearm Europe”, con arrivo previsto presso il Colosseo. In programma anche flash‑mob e performance simboliche che dovrebbero rendere visibile l’impatto delle scelte politiche sui civili e sulle aree già colpite dai conflitti.
Dietro i numeri, un fermento sociale
L’Italia è tra i Paesi più esposti sul fronte della difesa europea, con un trend di spesa militare in crescita su pressione della Nato. Nel contesto del vertice olandese, la manifestazione romana vuole attirare l’attenzione pubblica e offrire una contro-narrazione: rifiuto del riarmo, tutela della dignità, e priorità a bisogni reali come sanità, istruzione e giustizia climatica.
In un panorama europeo affollato di manifestazioni analoghe – da Londra a Dublino, fino a Parigi – Roma diventa crocevia di tensioni politiche e sociali, terreno di scontro e di speranza per quanti auspicano un’occasione di cambiamento. L’appuntamento per tutti i movimenti è sabato 21 giugno: un momento di piazza, ma anche una prova di responsabilità civica.