Un viaggio tra memoria, operazioni coperte e grandi manovre geopolitiche che hanno segnato gli ultimi cinquant’anni. È questo il filo conduttore di Intelligence – I servizi segreti nel mondo, il documentario in quattro puntate che accompagna lo spettatore dentro i territori più opachi della storia contemporanea, in onda dal 20 dicembre su Canale 122 – Fatti di Nera e disponibile on demand su Cusano Media Play.
Spionaggio internazionale e guerre invisibili
Il documentario esplora storie di spionaggio internazionale, personaggi avvolti dal mistero e operazioni che hanno segnato la storia recente. Accanto alle vicende dei leggendari 007 reali, delle loro vite spesso doppie e delle grandi operazioni clandestine, esperti e consulenti del settore offrono uno sguardo sull’evoluzione dei servizi segreti e delle grandi organizzazioni criminali.
Le prime due puntate: dal KGB a Fidel Castro
La prima puntata, in onda il 20 dicembre, indaga gli strani incidenti del KGB e la guerra silenziosa del Novecento, dal caso Berlinguer alla morte di Albert Camus. La seconda puntata, prevista per il 21 dicembre, è invece dedicata al controspionaggio offensivo, con un focus sugli Stati Uniti e sui numerosi tentativi contro Fidel Castro, tutti vanificati dal controspionaggio cubano.
A raccontare questa fase è Marco Mancini, ex agente segreto del SISMI, che sintetizza così il senso dell’intelligence: “Intelligence è prevedere e non raccogliere i cadaveri per strada”.
Il generale Dalla Chiesa e la lotta al terrorismo
Il 27 dicembre la terza puntata è incentrata sulla figura del generale Carlo Alberto Dalla Chiesa, ucciso dalla mafia a Palermo il 3 settembre 1982. Un uomo chiamato ad affrontare incarichi complessi e spesso impossibili, dal caso Salvatore Giuliano all’uccisione del giudice Scaglione, fino al sequestro Moro e alla lotta contro il terrorismo brigatista.
A ricordarlo è uno dei suoi più stretti collaboratori, il colonnello Luciano Seno, che offre testimonianze dirette e cariche di umanità su alcuni membri delle Brigate Rosse, tra cui Mara Cagol. “Aspettiamo con angoscia la telefonata dei Carabinieri che ci comunica la morte di Mara per un conflitto a fuoco”, gli disse la sorella. “Quella telefonata è arrivata e l’ho fatta io. Se ci penso mi commuovo”.
Uno sguardo lucido e disincantato completa il racconto: “Dietro alle BR non c’era nessuno. C’erano solo loro. Chiusi e diffidenti. Non si fidavano di nessuno”. E il ricordo più amaro arriva dalle ultime parole del generale Dalla Chiesa: “Contro la mafia non abbiamo le unghie”.
L’ultima puntata: le spie donna che hanno fatto la storia
L’ultima puntata, in onda il 28 dicembre, è infine dedicata alle spie donna che hanno lasciato un segno nella storia dell’intelligence. Il racconto attraversa figure iconiche come Mata Hari, danzatrice e avventuriera, Fraulein Doktor, la spia tedesca della Prima Guerra Mondiale, e Josephine Baker, protagonista del controspionaggio francese.
Lo sguardo si sposta poi su vicende più recenti, come quella di Anna Belena Montes, che riuscì a scalare l’intelligence americana per conto dei servizi cubani, e di Anna la Rossa, indicata come la spia prediletta di Putin.











