La rimozione di Enrico Farina dall’incarico di direttore della Casa circondariale di Venezia Santa Maria Maggiore è “destituita di fondamento”. A chiarirlo è il ministro della Giustizia Carlo Nordio, rispondendo a un’interrogazione parlamentare presentata dal deputato di Azione Fabrizio Benzoni, che chiedeva spiegazioni su un presunto allontanamento del dirigente.
Il Guardasigilli ha fornito una risposta scritta alla Camera, nella quale ha escluso qualsiasi provvedimento di revoca nei confronti di Farina, chiarendo i termini reali della vicenda.
La risposta del ministro alla Camera
Secondo quanto riferito da Nordio, “come si evince dal contributo informativo trasmesso dalla competente articolazione ministeriale (Dap), opportunamente interpellata, la rimozione è destituita di fondamento”. Il ministro replica così alle ipotesi avanzate nell’interrogazione, che collegavano l’eventuale rimozione di Farina a ritardi nella consegna dei lavori per gli alloggi del personale o a un presunto acceso diverbio con il sottosegretario Andrea Del Mastro sulle modalità di gestione della casa circondariale.
Il ministro precisa che “nello specifico, non consta essere stato emesso alcun provvedimento di revoca dello stesso dall’incarico”, ma che, al contrario, Enrico Farina è stato individuato come la figura idonea a cui affidare, per esigenze organizzative del Provveditorato regionale dell’Amministrazione penitenziaria per Veneto, Friuli Venezia Giulia e Trentino Alto-Adige, la temporanea reggenza della direzione della Casa circondariale di Belluno.
Oltre a questo incarico, Farina è stato chiamato a svolgere funzioni di supporto al provveditore regionale per tre giorni alla settimana, fino al perfezionamento dell’incarico definitivo al dirigente già presente nella sede di Belluno. “La vicenda non merita, dunque, ulteriori approfondimenti”, conclude il ministro della Giustizia.











