Roma – Domus Aurea, sito archeologico o discarica/dormitorio?



L’imponente villa venne fatta costruire dall’Imperatore Nerone, dopo il tremendo incendio che distrusse gran parte del cuore dell’Urbe. Il progetto venne affidato agli architetti Severo e Celere e decorata dal pittore Fabullo; 150 stanze, un’estensione di 16mila metri quadrati pari a tre campi di calcio, 30mila metri di stucchi e decorazioni alle pareti. Proprio le decorazioni in marmi pregiati e le volte decorate d’oro e di pietre preziose le valsero il nome di Domus Aurea. La villa si estendeva su un’area di circa 250 ettari e comprendeva il Palatino, le pendici dell’Esquilino (Oppio) e parte del Celio, questo complesso si articolava tra pascoli, boschi e vigneti, al posto dell’Anfiteatro Flavio c’era un lago artificiale, e giardini erano decorati con i tesori saccheggiati nelle città d’Oriente e preziosi ornamenti, fra i quali una colossale statua dell’imperatore nelle vesti del dio Sole (che darà il nome al Colosseo).

Nerone, alla sua morte subì la damnatio memoriae, i suoi successori cancellarono così ogni traccia dell’Imperatore dalla vita di Roma, come se non fosse mai esistito. La stessa sorte la subirono tutti i monumenti da lui creati, nelle iscrizioni, il suo nome venne cancellato. La Domus Aurea non fu immune a questo evento. Venne spogilata dei paramenti in marmo, delle sculture, e gli ambienti furono riempiti di terra e sopra di loro vennero realizzate le terme di Tito e Traiano. Il lago fu prosciugato e venne realizzato il Colosseo. Le decorazioni a fresco e gli stucchi rimasero nell’oblio fino al Rinascimento, quando alcuni pittori entrarono nelle “grotte” e lanciarono lo stile “grottesco”.

La Domus Aurea, è stata inserita nella lista dei Patrimoni dell’umanità dall’UNESCO nel 1980, come per Villa Adriana e la Necropoli della Baditaccia noi, non siamo in grado ne di apprezzare il riconoscimento dato ai nostri monumenti, nè siamo capaci di preservarli.

Nel 2006  è stato aperto un cantiere “infinito” che la tiene ancora oggi chiusa al pubblico, ovviamente l’area non è sicura a causa dell’ alto rischio di crolli, gli interventi per metterla in sicurezza sono molto complessi e per la riapertura al pubblico ci vorrà ancora del tempo; ufficialmente si parlava di settembre, come ultima scadenza ufficiale, ma non si è certi che questa verrà rispettata.

Gli alti rischi però non scoraggiano i clochard, nell’area di cantiere è possibile vedere vestiti appesi ad asciugare, sacchi a pelo, pentole e giacigli fatti con il cartone tutti sparsi nell’area del cantiere o all’interno dei lucernari della villa dell’Imperatore. Di certo non facciamo una bellissima figura con i turisti che arrivano da tutto il mondo per ammirare la città eterna.

L’area di cantiere è ben segnalata con cartelli che inibiscono l’ingresso ai “non addetti ai lavori”, ci sono anche reti, cancelli, catene e lucchetti a ribadire il concetto. Secondo voi bastano? Chiunque può entrare nell’area recintata in tutta serenità, grazie a dei varchi aperti tagliando le reti di recinzione. L’intera area è un dormitorio/discarica ormai da diverso tempo, ma non solo, anche i proprietari, non proprio educati, di cani, portano i loro amici pelosi a fare i bisogni proprio all’interno del cantiere.

Vista la facilità d’ingresso all’area principale del cantiere, non ci vuole nulla ad entrare nel cuore del cantiere dove sono all’opera i restauratori, scavalcando o rompendo l’ultima recinzione.

Ovviamente la Soprintendenza ha notificato più volte alle istituzioni comunali, questo grosso problema, che mette a rischio l’incolumità di chi ci “vive” (a causa dei crolli delle volte, l’ultimo avvenuto nel 2010) e di chi ci lavora (a causa dei furti di metallo che mettono a rischio la stabilità delle impalcature). Soprattutto la Soprintendenza non esclude la possibilità che possano essere arrecati danni al sito o addirittura possa essere oggetto di furti.

 Il Comune, riguardo lo stato di degrado del cantiere della Domus Aurea, risponde che nonostante consideri  i giardini di Colle Oppio e le meraviglie nascoste sottoterra una priorità, non può fare molto, poichè non ha poteri di polizia. In oltre sta cercando disperatamente fondi per una riqualificazione dell’intera area, con l’idea di creare un meraviglioso parco pubblico, aprendo di nuovo la Domus Arurea e la Cisterna delle Sette Sale, un’altra meraviglia di Roma ormai chiusa da troppo tempo.

Fonte fotografica Romafaschifo

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