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Riceviamo e pubblichiamo

A pagina 3 di quella specie di tromba di Vitorchiano che è il giornaletto “fuori dal Comune”, leggo un encomiabile articolo che parla di una nuova pavimentazione al parcheggio Cattaneo.
Mi permetto una premessa: in quel giornaletto non c’é un articolo che riguardi le attività comunali, dico uno, che sia firmato, tranne la testata di qualche assessorato. La cosa mi fa pensare, (ma ne sono convinto da tempo), che, in fondo, quel giornaletto non sia altro che una fotocopia di quelle veline imposte dall’alto e che la parte politica cui appartiene l’attuale maggioranza ha sempre combattuto e bollato come megafono del potere.
Fatta la digressione, ritorno all’articolo, non firmato, in cui il consigliere delegato Eufemi spiega le “improcrastinabili” ragioni che hanno portato alla realizzazione di quella che pomposamente viene indicata come “rotatoria” fra la “nuova via Prato Giardino” ( che chissà dove conduce), via Salvo d’Acquisto, etc, etc., nonché pavimentazione del parcheggio Cattaneo, ponte pedonale, e altre cose.
Il tutto non fa una grinza perché in buona parte pagato “con i proventi per migliorie alla viabilità”, come del resto Legge prescrive.
E allora, di fronte alla improcrastinabilità di quei lavori approvati con delibera della Giunta n.602/2011, 613/2011 e 468/2011 domando a me stesso ( e vorrei che il delegato Remo Eufemi rispondesse) quanto siano ancora procrastinabili la rotonda, (vera e non in miniatura) della Rinascente, l’asfaltatura di via dei Lecci che per un lungo tratto è una pista da slalom per automobili, la messa in sicurezza di via Quarto del lago nel tratto a scendere verso lago e altre strade le cui buche vengono coperte, quando si fa manutenzione, da una palata di ghiaietta bitumata che alla prima acqua piovana si squaglia, allarga la buca e aumenta il danno.
Forse per il Consigliere delegato queste non sono priorità, ma, accidenti, la rotonda della Rinascente l’avevano in programma elettorale anche quelli della attuale Giunta Sala.
E per finire ritorno al giornaletto per un tarocco.
A pagina 13, col titolo “Parco e fotografia: i segreti di Giulio Ielardi” c’è un articoletto, (sponsorizzato),in cui il signore in questione dà un consiglio  a chi voglia divenire un buon fotografo della natura.
Il suo consiglio (ottimo) è “che si debba imparare bene la tecnica, ampliare le proprie conoscenze naturalistiche, provare a tirar fuori l’artista che c’è in ognuno di noi……e, scattando, scattando, scattando”.
Perfetto, se non fosse che una foto a corredo dell’articolo mostri un nibbio bruno “in volo a Cupinoro” che essendo ritratto contro cielo potrebbe essere a Frascati, in Giappone, o dovunque questo volatile dimori.
La cosa grave è, per uno che parla di fotografare la natura, che il nibbio presenti, legata a una zampa una striscia dl nylon o materiale similare.
Mi fa pensare alla “Lunga”, quella striscia che i falconieri attaccano alla zampa dei loro rapaci ridotti in cattività con tanto di cappuccio in testa.
Il che vuol dire che quella foto non è una “cattura”, ma una foto di attualità.
Forse uno dei segreti del sig. Ileardi è quello di andare a fotografare gli animali allo zoo o Bioparco come lo si voglia chiamare?

Marcello Ramognino
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