Roma – Olimpiadi 2024, un passo più lungo della gamba



Sebbene le Olimpiadi del 2024 riguardano la candidatura dell’Italia e non sono esclusivamente riferite alla città di Roma, è chiaro che la capitale avrebbe un ruolo fondamentale insieme ad altre città come Milano. Napoli. Firenze e la Sardegna. Tuttavia forti dubbi sorgono sulla candidabilità di un paese che ha un debito del 130% rispetto al Pil, vale a dire sei volte più alto rispetto a quando Roma ospitò le Olimpiadi nel 1960.

Per il M5S capitolino tale candidatura può esporre Roma ad una ulteriore situazione, se già quella attuale non bastasse, di grave difficoltà. Prima di fare passi più lunghi della gamba la città dovrebbe tornare con i conti a posto. Evitare i grandi sprechi per garantire ai cittadini quei servizi primari degni di una capitale di livello europeo. E’ lunghissimo l’elenco delle criticità che ha Roma sia con riferimento ai servizi che con riferimento alle grandi opere pubbliche. Dal taglio del Trasporto pubblico locale alla fatiscenza delle strutture scolastiche, dai servizi sociali ai minimi termini al costante rischio default delle principali società partecipate. Le grandi opere pubbliche sono sempre state caratterizzate da due costanti: lo spreco di denaro pubblico e il mancato completamento. Un esempio su tutti la costruzione della linea C della Metropolitana i cui costi sono triplicati rispetto alla previsione iniziale. Proprio in tema di sport è eclatante lo spreco di denaro pubblico per i mondiali di nuoto del 2009. La Città dello Sport progettata da Santiago Calatrava a Tor Vergata, vicino allo svincolo dell’Autostrada Roma-Napoli, è costata fino ad oggi oltre 200 milioni di euro di fondi pubblici. E servirebbero altri 500 milioni di euro per avviare i primi interventi di ristrutturazione per salvarla dall’abbandono. Strutture cominciate alcune finite e mai utilizzate, altre incompiute. L’elenco potrebbe essere lunghissimo.

Non si tratta di avere paura della mafia. Anzi. Il M5S Roma ritiene che i soldi pubblici debbano essere investiti per risanare il paese pensando di spendere per ridurre le tasse, per cambiare tutto ciò che ruota intorno alla vecchia politica, per riformare la giustizia e dare lavoro stabile agli italiani. Allora si potrebbe e dovrebbe cominciare a pensare in grande. Oggi la città è ostaggio dell’inchiesta “mafia capitale”. Ci sono ancora 10 anni al 2024 e crediamo che sia un tempo sufficiente per praticare la “buona amministrazione” unico antidoto per chiudere tutti gli spazi al malaffare.

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