Elezioni europee: Battilocchio ci riprova



L'europarlamentare Alessandro Battilocchio, al centro con la camicia rosa, a Oriolo RomanoDurante il suo tour per la campagna elettorale per le Elezioni Europee dei prossimi 6/7 giugno, abbiamo “intercettato” a Oriolo Romano l’onorevole Alessandro Battilocchio, Europarlamentare e sindaco di Tolfa.
Onorevole, innanzitutto un resoconto della sua esperienza al Parlamento Europeo sinora.
«Sono entrato come il più giovane deputato e mi bloccavano alle porte d’ingresso dicendomi che l’entrata per gli assistenti dei deputati era da un’altra parte. Ora sono uno dei più conosciuti».
Cosa l’ha portata a voler diventare europarlamentare?
«Ho iniziato a fare politica come sindaco di Tolfa, ma per il nostro futuro sarà importante quello che verrà deciso a Bruxelles e Strasburgo».
Lei è sindaco di Tolfa da 8 anni, come è riuscito a conciliare questa carica con quella di europarlamentare?
«Dedicando alla politica tutto il mio tempo, quelli che Renato Zero chiama “i migliori anni della nostra vita”. E con un bravo vicesindaco!».
Un motivo per cui la gente la dovrebbe votare?
«Perché sono l’unico candidato che vive e risiede qui, anche dopo le elezioni. E perché i numeri dicono che sono stato uno dei deputati più attivi. Non solo, sono uno dei pochi rimasti: dei 78 deputati eletti nel 2004, ora siamo in 38; dato preoccupante perchè indice di un’assoluta mancanza di rispetto nei confronti degli elettori: non ci si può, infatti, far eleggere e poi sottrarsi agli impegni, lasciando il proprio posto ad un’altra persona per miseri giochi di partito. Sono numeri che gridano vendetta perché espongono l’Italia all’ilarità degli altri Paesi».
C’è una ricetta “europea” per rilanciare l’economia italiana?
«Dobbiamo tentare di agganciare il nostro territorio all’Europa. Quest’area a Nord di Roma, del Nord del Lazio, deve ragionare come area unica, omogenea».
E per i giovani?
«Ho lavorato tanto con i giovani, in quanto Europarlamentare più giovane sentivo il peso, il dovere di farlo. Sono il parlamentare che ha promosso più stage al Parlamento Europeo, dove ho mandato 45 giovani. Ma bisogna continuare a lavorare con le scuole e le Università, dando informazioni e coinvolgendole in progetti. Io ad esempio ho promosso il progetto Erasmus Mundus in cui studenti italiani andavano all’estero a studiare e quelli non-comunitari venivano da noi. Ho visitato le Università di Sofia, Bucarest, Bratislava. Purtroppo, però, sul discorso linguistico paghiamo un ritardo importante. L’Europa richiede all’Italia di essere all’altezza della sfida che lancia. Non lo dobbiamo prendere con timore, ma come stimolo. Democrito diceva: “Dalle grandi difficoltà nascono grandi opportunità”. Io vedo nei ragazzi crescere l’interesse per l’Europa e questo mi fa ben sperare».
Un appello per gli elettori?
«Occupatevi dell’Europa perché l’Europa si occupa di voi e facciamo prevalere alle ragioni partitiche l’interesse territoriale, per coniugare il globale col locale».
Quale sarà la prima cosa a cui penserà se sarà rieletto?
«Ringraziare gli elettori per la fiducia accordata con un sms e, perché no, con un messaggio su Facebook. E mettermi subito al lavoro».

Barbara Conti   

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