REGIONE LAZIO – RADICALI: UN’AZIONE DA REPLICARE



Un gesto di trasparenza. Così si può definire la restituzione, da parte dei consiglieri della lista Amnistia Giustizia e Libertà, di 360.000 euro alla Regione Lazio.
Si legge dal comunicato che a fronte dei soldi accreditati sul conto corrente del gruppo hanno trattenuto solo una piccola parte (32.000 euro), per impegni di spesa già assunti e per le ritenute fiscali. Si chiedono i Radicali quanti di quei 14 milioni di euro, cifra destinata per tutti i gruppi consiliari, saranno restituiti e come sono stati utilizzati.
Il 2 febbraio si è tenuta la conferenza stampa per la presentazione ufficiale della lista Amnistia Giustizia Liberta e nello stesso giorno è stata consegnata da Giuseppe Rossodivita e da Rocco Berardo, rispettivamente capogruppo e consigliere dei Radicali, candidati alle elezioni della lista, la copia del bonifico eseguito dal Gruppo dei Radicali al Consiglio Regionale del Lazio. La somma era destinata all’andamento organizzativo del Gruppo, in linea con le eccessive spese effettuate da tutti i gruppi consiliari, ma non impiegate finora.
I consiglieri radicali si sono adoperati anche per richiedere al Procuratore Capo della Repubblica di Roma un controllo dei fondi attribuiti agli altri Gruppi. Richiesta che non è stata limitata all’ultima legislatura, ma come annunciato dai ricorrenti, sarebbe auspicabile verificare anche le spese delle legislature passate, come ad esempio durante  l’Amministrazione presieduta dal Governatore Marrazzo.
L’altra notizia positiva è stata la riammissione da parte del TAR per le prossime elezioni regionali del Lazio della  lista Amnistia Giustizia e Libertà,  dopo l’accettazione del ricorso presentato in seguito all’esclusione della lista per mancanza di parità di genere, in quanto la presenza femminile era maggiore rispetto a quella maschile di 1 unità.
Farebbe quasi sorridere la motivazione dell’esclusione in un Paese, dove proprio a causa della scarsa rappresentatività del gentil sesso nelle assemblee elettive sono state introdotte le quote rosa, quasi a dover tutelare la presenza femminile, come in un’oasi protetta.

Simonetta D’Onofrio [foldergallery folder=”cms/file/BLOG/7407/” title=”7407″]

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