BRACCIANO – RICCIONI (PDL): “PEEP, CEMENTIFICAZIONE IN PIENA REGOLA”



Durante lo scorso Consiglio comunale la maggioranza ha votato il via libera al Piano di zona per  l’edilizia economica e popolare (Peep) che avrà una durata di intervento di dieci anni e consentirà la realizzazione di alloggi per oltre 1.800 abitanti. Solo dodici di questi appartamenti saranno destinati  all’edilizia popolare, nonostante la domanda attuale degli aventi diritto riguarda 78 nuclei familiari.
Villette a due piani fuori terra più mansarda di altezza massima di 7,50 metri e appartamenti di circa 70 metri quadrati si spalmeranno in quattro zone del paese, ovvero in località “il Pero”, vicino Bracciano Nuova, “la Doganella”, nei pressi di Pisciarelli, “il Fosso del Diavolo”, in zona Cinquilla e “Fra Giovanni” a Vigna di Valle, andando a coprire una superficie edificabile di 18 ettari. 35mila metri cubi saranno destinati all’edilizia commerciale che resterà di proprietà del Comune e in circa 20mila metri cubi verranno realizzati i servizi, tra i quali una scuola superiore di primo grado (che occuperà approssimativamente 16mila metri cubi). Per iniziare la procedura d’individuazione delle cooperative edilizie che si occuperanno della realizzazione si dovrà aspettare l’approvazione della Regione, in quanto il progetto costituisce una variante al Piano Regolatore Generale recentemente approvato.
La minoranza consiliare ha votato contro il Peep e ha motivato attraverso la voce del capogruppo del PdL le proprie perplessità. “174mila metri cubi di costruzioni rappresentano una cementificazione del territorio in piena regola e corrispondono all’incirca all’edificazione di Campo della Fiera e Cinquilla messe insieme – ha dichiarato Patrizia Riccioni che si è di conseguenza chiesta  – dove sono finiti i paladini della salvaguardia dell’ambiente”. “Tutti questi metri quadri – ha continuato – non rispondono alle reali esigenze abitative dei braccianesi, infatti le persone che hanno bisogno di nuovi alloggi, e che sono già iscritte alle cooperative, sono dalle 200 alle 300 unità, dunque molto meno dei previsti 1.800 abitanti, su queste basi gli alloggi in più  che verranno realizzati saranno destinati a ipotetici cittadini che oggi non ci sono.  In questo modo si provocherà un incremento demografico innaturale, con un pesante aggravio per i servizi pubblici già palesemente insufficienti perché oltre ai centri commerciali, il paese ha bisogno di scuole, di strade, di parcheggi, di una raccolta differenziata intelligente, di approvvigionamento idrico, di verde, di centri sportivi e di tutto quello che rende vivibile un centro residenziale”.
Il consigliere del PdL si è inoltre chiesto il motivo per il quale si “prevede questo Piano di zona in aree agricole, anche in contrasto con quanto imposto dalla Regione Lazio al momento dell’approvazione della variante, non sarebbe dunque più opportuno recuperare le zone ingiustamente tagliate dalla variante”? “Sul piano della giustizia sociale poi il sindaco dovrà dare spiegazioni a tutti  quei cittadini che hanno pagato l’Ici su aree fabbricabili che sono state cancellate dalla nuova variante al PGR – ha detto Riccioni specificando che  – i Piani di Zona sono strumenti corretti ed utili perché danno l’opportunità a coloro che non possono permettersi l’acquisto di una casa a prezzo di mercato di usufruire di agevolazioni, ma le dimensioni dell’intervento voluto dall’amministrazione Sala sarà una cementificazione assurda che rischia di far diventare Bracciano sempre più una città dormitorio dell’interland metropolitano”.
“Per inciso vorrei ricordare che gli attuali alloggi di edilizia popolare sono arrivati  a Bracciano non perché l’attuale amministrazione ha deciso di approvare un nuovo Piano di Zona, ma perché mentre ero sindaco avevo richiesto all’ATER ( Geom Lombardozzi ) di investire fondi su Bracciano per realizzarli. Infatti i 12 alloggi sono stati finanziati dall’ATER in tempi molto precedenti l’attuale Piano – ha tenuto a precisare il capogruppo consiliare che ha anche proposto – per gli altri nuclei aventi diritto bisogna individuare altri terreni di proprietà comunale da mettere a  disposizione dell’ATER della Provincia di Roma e impegnarsi affinché l’Istituto che costruisce le case programmi su Bracciano un nuovo investimento con fondi regionali”.
Alcuni mesi fa l’amministrazione di centrosinistra ha pubblicato un bando per l’individuazione dei terreni che il comune avrebbe potuto acquisire dai singoli proprietari per l’intervento di edificazione, i vincitori del bando in cambio potevano trasformare in fabbricabile una parte del loro terreno per una cubatura corrispondente al 30 per cento di quella realizzabile in tutto il lotto (ex agricolo) messo a disposizione. “Si tratta  della cosiddetta perequazione urbanistica, un sistema  che permette di non pagare l’esproprio del terreno in cambio di cubatura privata – ha spiegato Patrizia Riccioni –  però la perequazione  deve essere prevista da una Legge Regionale  che attualmente nel Lazio non esiste ed è per questo motivo che è stata bloccata l’approvazione del PRG di Roma. La stessa sorte quasi certamente toccherà anche al  Piano di Zona di Bracciano. Il sindaco e l’assessore all’urbanistica lo sanno bene anche perché gliel’ho fatto presente in Consiglio comunale, ma non hanno dato molta importanza alla cosa”.
Riguardo al plesso scolastico che l’amministrazione Sala ha in previsione di realizzare all’interno del Peep, il consigliere Riccioni ha ribadito che “è una piccola goccia che non servirà a risolvere i problemi delle famiglie, anche perché se volessero realizzare uno o più asili nido i terreni comunali disponibili ci sono già, il problema eventualmente è come andarli a gestire per offrire un servizio a tutti coloro che ne hanno bisogno, dando finalmente una risposta seria alle giovani coppie. E poi   – ha concluso – invece di cercare di addolcire la pillola dei 180 mila metri cubi di cemento che non ci servono e con la scusa che ci saranno dei nuovi plessi scolastici, ci domandiamo perché ancora non parte la realizzazione della scuola elementare e materna a Bracciano Nuova per la quale la nostra amministrazione aveva stanziato 6 milioni e 250 mila euro”?

Iris Novello

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