ANGUILLARA – FESTA DELLE FORZE ARMATE E DELL’UNITA’ NAZIONALE



Dopo le note della Canzone del Piave eseguita dalla banda del Gruppo Folkloristico,  come ormai consuetudine, è  compito del Presidente dell’Associazione Marinai d’Italia di Anguillara Pasquale Bottiglieri, introdurre la commemorazione di questa data storica che quest’anno, nel quadro delle celebrazioni per il 150° anniversario dell’Unità d’Italia, assume un significato ancor più profondo.
Il 4 Novembre, fine del primo conflitto mondiale, rimarrà sempre la data in cui si completò il ciclo delle campagne nazionali durate settant’anni, dalla Prima Guerra d’Indipendenza in avanti, che portò poi alla definitiva Unità d’Italia.
“Il senso della deposizione di questa corona d’alloro – dichiara Bottiglieri – è quello di chi crede sia doveroso rendere omaggio e ricordare tutti coloro che hanno sacrificato la loro vita o anche soltanto dedicato gli anni migliori della loro esistenza alla Patria. Solo un granitico rispetto delle istituzioni può aver esortato l’animo di quei soldati cha hanno saputo soffrire l’indicibile sia nelle fredde ed umide trincee del Carso che negli arroventati deserti dell’Africa”.
“Molti dei sentimenti di allora oggi appaiono sbiaditi. La nostra generazione – continua il Presidente dell’A.N.M.I di Anguillara – forse presa nell’ingranaggio della modernità è stata meno brava nel trasmettere ai giovani valori come il rispetto, il dovere, l’educazione, l’amor di patria. Cogliamo quindi quest’occasione non solo come il giorno della rimembranza e del ringraziamento alle forze armate, ma anche come il giorno della riflessione per fare in modo che il passato, la storia, ci sia di insegnamento per il futuro, e il nostro futuro sono i giovani”.
E’ quindi la volta del vicesindaco Stefano Paolessi che saluta, a nome della Città, i cittadini presenti, i rappresentanti delle varie forze armate in servizio attivo e in congedo, i volontari della Protezione Civile e della Croce Rossa, i Vigili del Fuoco.
Presenti gli assessori Chiavari, Catarci e Di Carlo, i consiglieri Serami, Giontella, Cresca e per l’opposizione, anche se un po’ più in disparte il consigliere Francocci.
 “L’unità d’Italia – esordisce Paolessi – ha comportato sacrifici che costarono la vita ad un’intera generazione. Figli che caddero nell’adempimento del loro dovere, spinti dall’amore supremo verso i luoghi natali. Oggi inoltre, è anche la festa delle nostre forze armate attualmente impegnate con circa diecimila uomini per ripristinare la pace in terre lontane martoriate dal terrorismo o da guerre civili e pagando purtroppo un alto tributo di sangue che non dimenticheremo”.
“A quei soldati che continuano con altruismo a servire la Nazione – aggiunge il vicesindaco – rivolgiamo il sentimento di gratitudine e di orgoglio di sentirci tutti italiani sotto un’unica bandiera. A loro non verrà mai meno il nostro sostegno e quello del nostro governo. Quel sostegno che nasce da un grande Paese democratico ed europeo qual è l’Italia le cui radici sono solide e profonde”.
“Il prossimo anno – conclude Stefano Paolessi – festeggeremo il 150° anniversario dell’unità d’Italia. Dobbiamo adoperarci tutti sin da adesso senza divisioni di sorta affinché le celebrazioni siano degne dell’importanza di quella data che dovrà rimanere scolpita a grandi lettere nei nostri animi. Dobbiamo essere consapevoli di ciò che i nostri padri ci hanno consegnato e fare riferimento a quei modelli di comportamento per proseguire un cammino che guarda con fiducia al futuro. Viva le forze armate, viva l’Italia e viva Anguillara”.
Per chiudere, una nota forse di polemica da parte di chi scrive. La ricorrenza, seppure con contenuti lontani da qualunque area partitica, poteva anche accettare di non vedere la massiccia presenza dell’opposizione all’attuale Giunta, ci poteva stare.
Ma le assenze eclatanti sono quelle che invece appartengono agli esponenti politici della maggioranza che ci risulta abbiano liberamente scelto di entrare in politica (quantomeno non sono stati trascinati per i capelli). Secondo il nostro modestissimo parere, mancando a questa manifestazione e sottovalutando quindi l’unità nazionale proprio nell’approssimarsi del suo 150° anniversario, hanno disatteso ad un preciso quanto doveroso impegno politico, e quel che è peggio, non hanno ritenuto opportuno onorare la memoria di chi nelle diverse guerre è morto e ancora oggi muore, anche per la loro libertà.

Renato Magrelli

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