Anguillara – Digital Divide: poche speranze all’orizzonte



Anguillara – Digital Divide: poche speranze all’orizzonteLa Commissione Europea ha stabilito che gli stati membri entro il 2013 (termine attualmente slittato al 2014) avrebbero dovuto fornire un collegamento ad alta velocità in tutte le case e le imprese, annullando il fenomeno denominato “Digital Divide”, ossia divario digitale, inteso come la differenza nelle opportunità di collegamento tra un soggetto e un altro.
Nella nostra società moderna il tema ha la stessa importanza che, negli anni del boom economico, ebbe il collegamento telefonico in tutte le case. Durante gli anni Cinquanta e Sessanta lo Stato, attraverso la Sip, allora pubblica, investì cifre notevoli per portare il “doppino” in tutti i paesi, le frazioni, le località isolate. 
Oggi l’esigenza è simile, bisogna ammodernare le linee, con i collegamenti in fibra ottica fino all’abitazione dell’utente (ftth – fiber to the home), o perlomeno fino all’armadio di derivazione, che si trova a poche centinaia di metri dall’utente (fttc – fiber to the curb). Non c’è però ora uno Stato che gestisce le linee, che sono lasciate alla concorrenza (Telecom Italia, Fastweb, Infostrada solo per citare gli operatori maggiori), col risultato che gli investimenti si concentrano laddove permettono un ritorno economico maggiore.
Le centrali periferiche devono invece “accontentarsi” di un investimento minore, che non comporta stravolgimenti agli impianti preesistenti, ma che non possono soddisfare le esigenze dalla popolazione. A fronte delle indicazioni europee che prevedono come servizio minimo un collegamento a 30 Mbit/s, nel nostro territorio raramente si superano i 7 Mbit/s, e ci sono importanti quartieri completamente sprovvisti di collegamento ADSL.
Nonostante il superamento del Digital Divide è inserito nei piani di ammodernamento infrastrutturale del governo (l’Agenda Digitale), gli operatori, così com’è emerso nel convegno “Telco per l’Italia”, organizzato dal Corriere per le Comunicazioni, preferiscono implementare tecnologie che permettono di raggiungere la velocità di 100 Mbit/s per gli utenti selezionati, e nessuno si preoccupa di portare la linea veloce a TUTTI gli utenti.
Domenico Tudini, Presidente di Infratel, società in house del Ministero Infrastrutture e Trasporti, incontrato ai margini del convegno, ci ha confermato come le cifre che vengono fornite normalmente quando si analizzano le percentuali di servizio a banda larga, si fermano alla centrale, senza poter indagare se gli utenti della stessa hanno tutti la possibilità di usufruire di questo tipo di collegamento, oppure questo è a disposizione di una minoranza di utenti.
In questo scenario appare quindi difficile ipotizzare a breve un miglioramento sostanziale dei collegamenti nei quartieri periferici di Anguillara o Bracciano, coi cittadini residenti condannati a subire ancora per parecchio tempo il Digital Divide, indipendentemente dai dati ufficiali forniti dal ministero.

Silvio Rossi

[foldergallery folder=”cms/file/BLOG/7801/” title=”7801″]

Per una stampa libera


sostieni il nostro lavoro con una donazione

Anguillara – Digital Divide: poche speranze all’orizzonte

Le donazioni con PAYPAL sono sicure al 100%



Commenta per primo

Lascia un commento

L'indirizzo email non sarà pubblicato.


*


Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.