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Collot (Potere al Popolo): “Il problema non è Netanyahu, ma l’intero progetto di Israele”

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Nel corso di un intervento su Radio Cusano Campus, durante il programma “Battitori Liberi” condotto da Gianluca Fabi e Savino Balzano, Marta Collot, portavoce di Potere al Popolo, ha espresso una dura critica nei confronti del progetto politico e militare di Israele, sottolineando come il problema vada oltre la figura di Benjamin Netanyahu. Le sue dichiarazioni si sono inserite nel dibattito politico e sociale legato ai recenti eventi in Medio Oriente e alle manifestazioni a sostegno della Palestina.

“Il sentimento popolare chiede un cambiamento radicale”

“Noi abbiamo messo in campo la necessità di cambiare tutto e ora è diventata una possibilità concreta. Il sentimento popolare che si è espresso nelle piazze nelle ultime settimane lo ha dimostrato. Oltre al tema della Palestina c’è il tema complessivo dei riarmi e della guerra, che vanno nella stessa direzione e sono portati avanti dagli stessi partiti. È ridicolo che oggi si venga a parlare di fascismo, le contestazioni sono il sale della democrazia. Poi so che non piacciono al PD e a Sinistra per Israele”.

Queste le parole di Marta Collot, che ha ribadito la necessità di una mobilitazione popolare e politica più ampia contro le guerre e le politiche di riarmo sostenute dai principali partiti italiani.

“Il problema non è Netanyahu ma il progetto generale di Israele”

“Il problema di Israele non riguarda solo gli ultimi due anni, credo che non sia neanche Netanyahu, è proprio il progetto generale. L’opposizione è scesa in piazza per gli ostaggi non per difendere il popolo palestinese – ha proseguito Collot – Vengono educati e cresciuti fin da bambini a pensare che i palestinesi non abbiano diritto di esistere e che siano un popolo inferiore. Il PD oggi si è svegliato dopo due anni e ha iniziato a dire la parola genocidio, si è astenuto in Parlamento di fronte al piano di Trump, non ha il coraggio di criticare il progetto complessivo. Non è sufficiente dire cessate il fuoco, bisogna dire che il problema è il sistema di occupazione che dura da 75 anni”.

“Noi vogliamo la pace e la giustizia per il popolo palestinese”

“Noi vogliamo la pace e la giustizia per il popolo palestinese. La flebile tregua, che si è già rivelata purtroppo una farsa vista la violazione di Israele, non va in questa direzione. Israele esiste già, è la Palestina che non esiste e non ha diritto di esistere in questo momento secondo le potenze occidentali – ha concluso Marta Collot – Noi siamo scesi in piazza per liberare la Palestina, ma in realtà è la Palestina che ha liberato noi. Milioni di persone si sono riappropriate del diritto di sciopero, sono andate a reclamare i propri diritti anche per la dignità, in quanto lavoratori, lavoratrici, studenti, giovani”.

Fonte: Radio Cusano Campus

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