Per questa decima edizione abbiamo deciso di fare le cose in grande: un festival che vuole essere un dono al quartiere che, in tutti questi anni, ci ha accolto, supportato e ha camminato al nostro fianco.
Quattro giorni di arte, cultura, musica e intrattenimento, pensati per tutte e tutti – dai più grandi ai più piccini.
Ieri siamo partiti proprio dalla piazzetta di Materdei, un luogo simbolo del quartiere.
Con il nostro doposcuola popolare, abbiamo dato vita a un pomeriggio di laboratori artistici e creativi. Da lì è nata una piccola flotta di barchette, carica di sogni, colori e soprattutto solidarietà al popolo palestinese, che continua a essere vittima di un genocidio sotto gli occhi di tutte e tutti noi, nel silenzio complice dei governi.
Donna vittima della violenza manicomiale
Poi ci siamo spostati nel Piazzale Antonia Bernardini, che non è un luogo qualsiasi: è il primo spazio pubblico in Italia intitolato a una donna vittima della violenza manicomiale.
Ed è proprio lì che, insieme a tantissime e tantissimi di voi, abbiamo visto Pino, il docufilm su Pino Daniele firmato Francesco Lettieri.
Non è stata una scelta casuale aprire così il nostro decimo festival.
Nel marzo di dieci anni fa siamo entrati in questo ex manicomio criminale. Due mesi prima veniva a mancare il nostro Pino.
Pino che ha sempre raccontato la nostra città, senza slogan, senza santificarla né demonizzarla. Pino la raccontava per quello che è: “nu’ sole amaro”
È quella Napoli che anche noi vogliamo vivere e far vivere, quella della “voce de’ criature che saglie chianu chianu e tu sai ca’ non si sulo”
Questo, aggiunto al fatto che tutte le persone che ci vedevano lavorare per rimettere in sesto l’Ex Opg, ormai abbandonato da anni, ci dicevano: “vuje sit pazz'”, non poteva non farci scegliere come nome per il nostro spazio “Ex Opg Je So’ Pazzo”.
È dunque così che, da dieci anni, ci piace definirci: pazzi.
Noi siamo pazzi…
Perché se la normalità significa lavorare a nero, essere sfruttati, lottare ogni giorno per un permesso di soggiorno, vedersi negati diritti fondamentali…
Se la normalità è assistere in silenzio allo sterminio di un popolo intero…
Allora sì: noi siamo pazzi.
E continueremo ad esserlo.
Finché non riusciremo a costruire un mondo più giusto, più libero, più equo.











