Un’esplosiva dichiarazione del Ministro della Cultura, Alessandro Giuli, scuote il settore cinematografico nazionale. Secondo Giuli, Francis Kaufmann, l’uomo indagato per l’omicidio di una donna e di una bambina di appena undici mesi, sarebbe stato beneficiario – indirettamente – di 863.000 euro in tax credit, grazie al titolo cinematografico Stelle della notte realizzato nel 2020.
Un possibile scandalo nel cuore del tax credit
Il ministro non ha nascosto il suo sgomento:
“Il fatto che Francis Kaufmann … abbia beneficiato indirettamente di 863mila euro di tax credit … raddoppia lo sgomento e la rabbia di fronte a un sistema di finanziamenti al cinema che ha consentito in passato leggerezze e sprechi.”
Parole durissime che evidenziano come un presunto criminale potesse muoversi allegramente nei meccanismi di sostegno pubblico al cinema, approfittando di normative obsolete o poco chiare.
“Distrazioni imperdonabili”: l’eredità lasciata dai precedenti governi
Toni duri anche nel commento alla legge sul tax credit, ormai considerata terreno fertile per abusi:
“Si tratta di ‘distrazioni’ imperdonabili, un’eredità che i governi precedenti ci hanno lasciato … un sistema in cui si sono arricchiti truffatori e forse persone addirittura peggiori.”
Potrebbero non essere solo parole retoriche: il riferimento indica un quadro di piccoli e grandi abusi, in un settore dove la mancanza di verifiche rapide e stringenti ha permesso a soggetti discutibili di ottenere fondi pubblici.
La riforma è già partita
Giuli ha poi indicato la strada:
“Siamo già intervenuti e stiamo intervenendo con maggiore decisione per riformare una normativa … Tutto ciò a danno dei contribuenti italiani e dei numerosi operatori dello spettacolo che lavorano in piena legittimità.”
Il ministro ha aperto un vero e proprio fronte: il governo starebbe mettendo mano al sistema per eliminare le falle normative e prevenire nuovi abusi, con controlli più severi sui beneficiari.
Cultura legittima vs. parassitismo e spreco
Il messaggio finale è un invito all’equilibrio:
“Non permetteremo più che questo accada, accerteremo ogni responsabilità e ci comporteremo di conseguenza: con rigore e discernimento, per tutelare l’onorabilità del Cinema italiano e debellare ogni sacca di parassitismo.”
In queste parole emerge una volontà di riallineare il sostegno dello Stato al cinema alle sue migliori pratiche, proteggendo davvero talento e innovazione, senza cedere a chi cerca solo un guadagno facile e illecito.
Un caso che fa scuola
Se l’accusa risulterà fondata, si profilerebbe un caso clamoroso: un presunto assassino che ha beneficiato di ingenti fondi statali destinati alla cultura. Il pasticcio di Stelle della notte potrebbe diventare un caso di scuola, una pietra miliare per una riforma che molti auspicano da tempo.
La sfida ora è rendere la riforma efficace e celere, in grado di restituire autorevolezza al settore e mettere davvero al sicuro i fondi pubblici. E il ministro Giuli sembra pronto a guidarla.