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Roma, Bonessio: “Capannelle, basta decisioni unilaterali: tutelare lavoratori e cavalli è una priorità assoluta”

Bonessio

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La cessazione della gestione dell’Ippodromo di Capannelle da parte di Hippogroup Srl, prevista per il 5 gennaio 2026, apre una fase delicata che, secondo Roma Capitale, non può ricadere su lavoratori e animali. A intervenire è Nando Bonessio, presidente della Commissione Sport, che chiede responsabilità istituzionale e scelte condivise per garantire continuità e tutela occupazionale in uno degli impianti storici della città.

Le critiche al Ministero e la gestione della crisi

“La cessazione della gestione dell’Ippodromo di Capannelle non può e non deve tradursi nell’abbandono al proprio destino di lavoratori e di animali. Le istituzioni hanno il dovere di accompagnare questa fase con responsabilità e visione”, dichiara Bonessio. Il presidente della Commissione Sport di Roma Capitale definisce inaccettabile che la possibile chiusura dell’ippodromo più antico d’Italia sia il risultato di decisioni unilaterali assunte dal Ministero delle Politiche agricole e forestali, citando anche il decreto che ha disposto il trasferimento delle corse in altri impianti nazionali.

Bonessio parla di una fase particolarmente critica per Capannelle, definendola “l’ora più buia” per centinaia di lavoratrici e lavoratori che rischiano il posto e per i circa 500 cavalli ospitati nelle stalle. Secondo il consigliere capitolino, la risposta del Ministero agli scioperi dei dipendenti, preoccupati per il proprio futuro occupazionale, è stata incomprensibile e penalizzante, con l’esclusione dell’impianto romano da cinque gare in programma entro la fine del 2025.

Danni economici, occupazione e prospettive future

Le decisioni adottate avrebbero prodotto, secondo Bonessio, un danno economico immediato per Capannelle, con circa 150mila euro di mancati incassi e il trasferimento di 357mila euro di montepremi verso altri ippodromi del circuito nazionale del trotto e del galoppo. Un colpo che aggrava una situazione già fragile e che mette seriamente a rischio i livelli occupazionali.

“Parliamo di circa 600 lavoratori coinvolti, a vario titolo, nella gestione delle corse: professionalità, competenze e famiglie che non possono essere lasciate nell’incertezza”, sottolinea il presidente della Commissione Sport. Bonessio auspica che Roma Capitale possa individuare in tempi rapidi un nuovo gestore temporaneo per il 2026, economicamente capiente e in grado di garantire il mantenimento dei livelli occupazionali, in attesa della concessione pluriennale che seguirà la conclusione della procedura di evidenza pubblica.

“Capannelle ha bisogno di stabilità e continuità. È un impianto storico e strategico che, con i suoi 170 ettari, rappresenta una realtà sportiva, occupazionale e culturale fondamentale per Roma e per l’intero comparto ippico nazionale”, conclude Bonessio.

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