Oggi il paese si è fermato, lo ha fatto accogliendo con determinazione lo sciopero generale dell’Unione Sindacale di Base, e scendendo in piazza in più di ottanta città d’Italia per rompere la complicità del governo e delle finte opposizioni con lo stato terrorista d’Israele e con il genocidio del popolo palestinese.
A Roma abbiamo bloccato la stazione Termini, lo snodo di Porta Maggiore e la tangenziale riempiendo le strade della città in diecimila e chiedendo con forza le dimissioni di un governo che non ci rappresenta.
Dettagli della mobilitazione
La grande mobilitazione di oggi dimostra ancora che serve un’alternativa politica autonoma e indipendente, che rimetta al centro i bisogni delle fasce popolari e si schieri contro il genocidio, le politiche guerrafondaie del governo, delle finte opposizioni, della NATO e dell’Unione Europea, dalla parte delle spese sociali.
Organizziamoci, continuiamo a lottare e a mobilitarci contro Israele pericolo per il mondo e contro il governo, l’alternativa è in mano al popolo, costruiamola.