Il giallo di Villa Pamphilj: l’identità svelata dell’uomo arrestato in Grecia

Chi è davvero Rexal Ford? Nuove rivelazioni sul presunto killer di Villa Pamphilj

Il caso che ha sconvolto Roma nelle scorse settimane si arricchisce di un nuovo capitolo. L’uomo arrestato a Skiathos, in Grecia, per il duplice omicidio avvenuto a Villa Pamphilj, non si chiama Rexal Ford come inizialmente dichiarato. Secondo quanto ricostruito dalle autorità italiane in collaborazione con le forze greche e statunitensi, il suo vero nome è Francis Kaufmann, cittadino americano di 35 anni. L’uomo, sospettato di essere coinvolto nella morte di una donna e della sua bambina di circa otto mesi, avrebbe deliberatamente fornito un’identità falsa al momento del fermo.

Kaufmann era riuscito a lasciare l’Italia

Kaufmann era riuscito a lasciare l’Italia subito dopo il ritrovamento dei due corpi, uno a distanza di ore dall’altro, nel cuore del parco romano. Un duplice delitto che ha scosso l’opinione pubblica, sia per la brutalità che per l’apparente assenza di movente. Dopo giorni di indagini e segnalazioni, le autorità sono riuscite a individuarlo sull’isola di Skiathos, grazie al tracciamento del suo telefono cellulare.

L’uomo, che parlava fluentemente italiano e aveva dimostrato una certa familiarità con Roma, era stato notato in compagnia della donna e della bambina nei giorni precedenti al delitto. Testimoni lo avevano visto nei pressi del mercato di via San Silverio e in altre zone del quartiere, comportandosi in modo aggressivo verso la compagna, che appariva spaventata e silenziosa.

Decisivi per la sua identificazione anche i filmati

Decisivi per la sua identificazione anche i filmati delle telecamere di sorveglianza e alcune testimonianze raccolte tra i volontari delle mense dei poveri, dove l’uomo si sarebbe presentato nei giorni precedenti ai fatti. Un episodio in particolare ha attirato l’attenzione degli investigatori: un intervento della polizia avvenuto a Campo de’ Fiori il 20 maggio, durante il quale una volante era intervenuta per sedare una lite violenta tra lui e la donna.

La svolta nelle indagini è arrivata quando, dopo il fermo in Grecia, è stato accertato che l’uomo non era mai esistito con il nome dichiarato. Gli accertamenti biometrici e la collaborazione dell’FBI hanno permesso di risalire all’identità reale di Kaufmann, già noto per episodi di violenza e instabilità psicologica.

Al momento, l’uomo è in attesa di estradizione verso l’Italia, dove dovrà rispondere di omicidio aggravato e false dichiarazioni a pubblico ufficiale. La magistratura italiana sta ora cercando di chiarire le dinamiche della tragedia e soprattutto se ci siano state responsabilità omissive nella protezione della donna, che già in passato aveva denunciato episodi di maltrattamenti.

Il mistero attorno alla vicenda di Villa Pamphilj è tutt’altro che risolto. Resta da capire cosa abbia scatenato la furia omicida dell’uomo e se qualcuno avrebbe potuto intervenire prima che fosse troppo tardi. Ma una cosa è certa: dietro quella facciata di falso nome e bugie si nascondeva una verità ben più oscura.

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