Lezzi: “Calenda ha sempre rifiutato di confrontarsi con me in TV sul tema ex-ILVA”

calenda



Calenda mente e dichiara che a causa di un mio emendamento avremmo perso 4.2 miliardi di investimenti da parte di Arcelor Mittal.
Il sapientissimo Calenda, vile come pochi, ha sempre rifiutato di confrontarsi con me in TV sul tema ex-ILVA. Sicuramente avrà usato come pretesto qualche giustificazione classista com’è nel suo genere per non presentarsi mai a dirmi in faccia tutte le fesserie che ha vomitato in questi anni su di me.
Iniziamo chiarendo che l’emendamento di cui parla il dotto Calenda si riferisce all’immunità penale e amministrativa di cui godevano gli amministratori ex-Ilva ora Arcelor Mittal.

Chiaro?

Il liberale Calenda pretendeva di fare fare impresa ad una multinazionale al di sopra della legge. Liberale con il culo dei tarantini che, mentre lui se la la gode nelle ZTL, continuano ad ammalarsi e morire a causa di una fabbrica vecchia che non può essere “ambientalizzata” né resa sostenibile. Purtroppo è così, Dio solo sa quanto vorrei che non fosse così ma questa è la cruda verità.
Non entrerò in tutta quella squallida vicenda del ripristino dell’immunità che voleva Di Maio perché ora, visto il percorso attuale dell’allora capo politico del M5S, mi è tutto chiaro compreso l’inganno con cui sperava di prendere in giro me, tutta la città di Taranto e quei parlamentari che credevano fosse un politico diverso. Ma vi ricordo che si arrivò sino al coinvolgimento della Procura di Milano che escluse categoricamente che il disimpegno di Arcelor Mittal sugli investimenti fosse provocato dall’abrogazione dell’immunità. E ancora vi ricordo che venne accertato che Arcelor stava svuotando la fabbrica sin da prima senza ottemperare agli investimenti che era obbligato a fare. Ed infine, la Corte di Strasburgo ha condannato più di una volta lo Stato Italiano per non aver tutelato la salute dei cittadini.
Fu Gualtieri a trattenere Arcelor malgrado queste inadempienze. E tutta la maggioranza si arrese alla multinazionale concedendole altri soldi pubblici in un’operazione folle che vede le risorse pubbliche sotto il controllo della multinazionale indiana.

Le solite faccende da PD insomma

Calenda ha detto che prima volevo candidarmi in Puglia ora mi mette in mezzo omettendo tutto il resto della verità.
Forza Carlo Nazionale, intorno a te si piegano il partito democratico e i Di Maio vari, possibile che tu non abbia il coraggio di confrontarti con una cialtrona come me?
Invito Calenda a un bell’incontro pubblico a Taranto, in piazza, davanti alle telecamere, davanti ai tarantini, agli operai, ai sindacati e soprattutto davanti alle madri che hanno perso tra mille strazianti sofferenze i loro bambini. Gli regalerò una casa a Taranto, al rione Tamburi, tanto la pagherei pochi spiccioli visto che sono avvelenate.

Male della città

Resta il fatto che sono fiera di me stessa per aver contribuito all’abrogazione di quell’assurdo lasciapassare che aveva Arcelor Mittal e mi fa rabbia essermi fidata di un traditore seriale come Di Maio. Ma ora, sapientissimo Calenda, siete mano nella mano pur di accaparrarvi qualche poltrona che insieme a quelle del PD continueranno a fare il male di quella città.
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Informazioni su Alfredo Di Costanzo 27822 Articoli
Motus vivendi è il suo motto. Ama tutte le declinazioni delle due ruote ed adora vivere nell'universo dei motori. Da quindici anni ha la fortuna di essere giornalista sportivo, occupandosi di tutto ciò che circonda un motore. E' per il dialogo ed il confronto tra chi, pur avendo la stessa passione, ha idee diverse.

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