Così la senatrice Barbara Lezzi sulla sua pagina Facebook:
Antonio D’Alì dal 1994 fino alla scorsa legislatura è stato senatore di Forza Italia, uomo forte di Berlusconi.
Oggi è stato condannato, in appello, a 6 anni per concorso esterno in associazione mafiosa.
Il procuratore generale Rita Fulantelli nella requisitoria ha detto
“E’ stato il politico a disposizione dei Messina Denaro, prima del vecchio don Ciccio e poi del figlio Matteo, tuttora ricercato.
Con il suo operato ha consapevolmente e fattivamente contribuito al sostegno e al rafforzamento di Cosa Nostra mettendo a disposizione le proprie risorse economiche e successivamente il proprio ruolo istituzionale di Senatore della Repubblica e di Sottosegretario di Stato”.
La Mafia, quindi, secondo la Corte d’Appello, attraverso D’Alì, entra nelle Istituzioni e si rafforza mentre D’Alì si fa eleggere in un partito il cui Presidente e fondatore ha finanziato la mafia ma che viene ricevuto da Draghi nei giorni prima della formazione di questo governo con un inchino e con le parole: “Grazie per essere venuto”.
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