Pubblichiamo la lettera inviata dalle segreterie regionali al consiglio regionale lombardo



Al Presidente di Regione Lombardia
Avv. Attilio Fontana
Ai Consiglieri Regionali
Agli Assessori della Giunta Regionale
Oggetto: osservazioni al PdL approvato con DGR n° 180 del 31/05/2018, richiesta di modifica
Gentilissimi,
con la presente si pongono alla Vostra cortese attenzione alcune osservazioni al PdL in
oggetto che auspichiamo siano oggetto della Vostra riflessione e che vengano tenute in debita
considerazione.
Nel quadro di riforma del mercato del lavoro (c.d. Job Act) il D.Lgs 150/2015 con l’art. 11,
lettera a) stabilisce l’attribuzione delle funzioni e dei compiti amministrativi in materia di politiche
attive del lavoro alle regioni e alle province autonome, che garantiscono l’esistenza e funzionalità di
uffici territoriali aperti al pubblico, denominati Centri per l’impiego.
I funzionari pubblici che, in numero
xx
, vi danno la loro opera, Vi chiedono con urgenza un
impegno personale in Consiglio e nelle competenti Commissioni a sostegno della loro richiesta di
essere immessi nei ruoli regionali, come stabilisce la legge di bilancio nazionale per il 2018.
La legge n° 205 del 2017, infatti, all’art. 1 comma 793 prevede che “allo scopo di
completare la transizione in capo alle Regioni delle competenze gestionali in materia di politiche
attive del lavoro esercitate attraverso i Centri per l’impiego …, nel rispetto dei livelli essenziali delle
prestazioni definiti ai sensi dell’art. 2 del D.lgs. 150/2015, il personale delle Città metropolitane e
delle Province, con rapporto di lavoro a tempo indeterminato, in servizio presso i Centri per
l’impiego e già collocato in soprannumero ai sensi dell’art. 1, comma 421 della L. 190/2014, … è
trasferito alle dipendenze della relativa Regione o dell’agenzia o ente regionale costituito per la
gestione dei Servizi per l’impiego….”
Il comma 798 stabilisce inoltre che “le Regioni provvedono agli adempimenti strumentali
conseguenti al trasferimento del personale e alla successione nei contratti disposti dai commi da
793 a 797 entro la data del 30 giugno 2018”. Il comma 799 prevede poi che “al personale con
rapporto di lavoro subordinato trasferito ai sensi dei commi da 793 a 797 si applica il trattamento
giuridico ed economico, compreso quello accessorio, previsto per il personale delle
Amministrazioni di destinazione, con conseguente adeguamento dei fondi destinato al trattamento
economico accessorio del personale a valere sulle risorse finanziarie di cui ai commi 794 a 797 e,
ove necessario, su quelle regionali, garantendo in ogni caso l’equilibrio di bilancio.
Il nostro mancato trasferimento nei ruoli regionali previsto nel PDL approvato con DGR n°
180 del 31/05/2018 all’art. 4 comma 4 il quale stabilisce che “il personale dei Centri per l’impiego
resta inquadrato nei ruoli delle Province e di Città metropolitana” è in netto contrasto con quanto
stabilito dalla legge nazionale e si configura come un atto illegittimo che arreca un grave danno
contrattuale ed economico a noi.
Tale previsione normativa inoltre porta a svuotare di riconoscimento e di valorizzazione il
nostro lavoro, e mette in discussione l’unitarietà dell’impegno operativo e, prima, degli obiettivi di
politica del lavoro, così caratteristici delle nostre comunità regionali, e così intensamente calati nel
complesso della nostra legislazione regionale, a partire dallo Statuto, che fin dal suo primo testo,
approvato fra l’inverno 1970 e la primavera 1971, impegnava la Regione a promuovere le
condizioni per rendere effettivo il diritto al lavoro.
Dimenticare tutto questo, attraverso una riforma normativa che scompagina quei valori e
quelle linee di sviluppo politico, per di più svilendo l’opera dei funzionari dei Centri per l’impiego,
vorrebbe dire venir meno a una tradizione di qualificazione delle competenze professionali dei
lavoratori; di incremento e diffusione della conoscenza delle opportunità di inserimento e
reinserimento professionale; di promozione dell’orientamento al lavoro; di valorizzazione e
sviluppo, insomma, di un capitale umano inestimabile quale è quello delle nostre comunità.
Rimaniamo a disposizione – con un impegno costante e attento all’attività delle istituzioni
regionali – per approfondire con ciascuno di Voi gli aspetti tecnici che potrebbero contribuire a
migliorare il procedimento legislativo in corso.

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Motus vivendi è il suo motto. Ama tutte le declinazioni delle due ruote ed adora vivere nell'universo dei motori. Da quindici anni ha la fortuna di essere giornalista sportivo, occupandosi di tutto ciò che circonda un motore. E' per il dialogo ed il confronto tra chi, pur avendo la stessa passione, ha idee diverse.

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