Anna Frank, razzismo e calcio, Lazio-Cagliari? Solo l’ultimo di tanti episodi identici

Anna Frank, razzismo e calcio, Lazio-Cagliari? Solo l'ultimo di tanti episodi identici



Prendo spunto da un post di Roberto Arduini di Radio Cusano Campus, (a cui prendo in prestito anche la foto) per fare un’analisi, un’analisi che andrebbe fatta
prima ancora di sparare sentenze analizzando i fatti nuovi, ma anche quelli vecchi.
Si sa il calcio è fatto di spettacolo prima di tutto, di sfottò e spesso di scontri feroci. Un trittico che sembra molto distante ma che in realtà racchiude tutto quello
che rappresenta il calcio in Italia. Non per ultimo l’episodio degli adesivi che sono apparsi nel settore romanista dopo che la curva nord dell’Olimpico era stata chiusa
dopo la partita contro il Sassuolo.

Proprio dopo la partita contro la squadra emiliana, la curva dei tifosi laziali era stata chiusa per razzismo, e, di tutta riposta lo sconsiderato gesto di alcuni tifosi
che hanno attaccato un adesivo di Anna Frank in tutto il settore romanista con indosso una maglietta della Roma. Oltre agli adesivi, numerosi le scritte
“romanista ebreo”, romanista Aronne Piperno” e diversi riferimenti a personaggi di origine ebraica.

Da subito la SS Lazio ha preso le distanze dal gesto fatto dagli Irriducibili, gli ultras della squadra romana, condannando ogni forma di razzismo.
Partita dalla questura di Roma anche una indagine per accertare i fatti e  capire come i tifosi abbiano bypassato gli steward e come mai quest’ultimi non abbiamo
segnalato il gesto alle forze dell’ordine. Di fatto a rischiare grosso adesso è la società che potrebbe andare incontro ad una pesante squalifica.

Razzismo e calcio occorre una svolta netta e precisa

Questi i fatti ma siamo sicuri che sia giusto? Analizziamo con più attenzione, tornando indietro nel tempo non è la prima volta che gli sfottò tra squadre degenerino andando a pescare in frasi e situazioni pesantissime, senza entrare nei fatti di cronaca che hanno visto morti e feriti chiaramente, ma è giusto che si cominci a
definire una linea precisa che vada a colpire chi fa e non chi si rappresenta. Se si compie un reato è giusto che a pagare è chi lo ha commesso e, in ambito sportivo
ancora più duramente perché lo sport è prima di tutto correttezza, disciplina, passione e tanto altro. Un peso e due misure oggi non è più possibile.
Oggi non è il calcio che ha scritto una brutta pagina ma è il mondo della tifoseria che ha per l’ennesima volta (sottolineo ennesima) toccato il fondo,
deve pagare la società?
No, deve pagare chi  ha fatto il gesto, questa è educazione civica, è civiltà.

Siamo arrivati ad un punto in cui il calcio italiano lasci da parte il business e pensi a cosa significa davvero sport, siamo uno dei pochi paesi dove ancora si fanno
gli scontri fisici durante le partite e che spesso lasciano feriti e morti per terra,  ma nessuno ha preso in mano la questione con punizioni esemplari,
ci domandiamo il perché. Tavecchio, presidente della FIGC, ha espresso il suo dissenso con un “offendono una comunità e tutto il nostro paese, è un atteggiamento inqualificabile” .
Nel frattempo però ricordiamo gli striscioni razzisti della Juventus, le scritte sempre con la povera Anna Frank protagonista alla Garbatella contro la Lazio,
i cori antisemiti contro la Fiorentina da parte degli ultras della Juventus. Quanto possiamo andare avanti con questi esempi? Per ore…

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Informazioni su Emanuele Bompadre 16662 Articoli
Emanuele è un blogger appassionato di web, cucina e tutto quello che riguarda la tecnologia. Motociclista per passione dalle sportive alle custom passando per l'enduro, l'importante è che ci siano due ruote. Possessore di una Buell XB12S è un profondo estimatore del marchio americano.

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