Continua l’illegittima detenzione dei due marò del Battaglione San Marco, Massimiliano Latorre e Salvatore Girone. I due militari italiani, da metà febbraio sono ancora trattenuti in India mentre lo “chief minister” dello Stato indiano del Kerala, Oommen Chandy, ci viene a raccontare che “la giustizia indiana è molto equa, molto aperta e molto indipendente e gli imputati possono far valere le loro ragioni”.
La presa in giro continua e la colpa non è certo di chi “fa l’indiano”, per chiari intenti opportunistici, a dispetto di quello che i Paesi civili intendono come “diritto internazionale”, la colpa è solo del nostro Governo che prima manda i nostri figli allo sbaraglio e poi se ne disinteressa. Fanno bene i cultori della “sacralità delle vacche” a prendere per i fondelli sia il nostro imbelle, fiacco e pusillanime Governo che i suoi pavidi rappresentanti capaci solo di proteggere sé stessi e la propria “casta” (tanto per restare in tema con l’India).
Forse il parlamento ucraino non è il migliore esempio per nessun Governo, ma almeno quelli hanno gli attributi per battersi!
Qui da noi è invece i nostri politici sono solo pronti a lottare per occupare una poltrona che garantisca il futuro a chi tra le altre cose è sempre pronto a cambiare bandiera pur di continuare ad ingrassarsi alle nostre spalle.
Solo chi non può proprio tirarsi indietro, come il ministro degli Esteri Giulio Terzi, periodicamente si permette di sfotterci aggiornandoci su quanto da bravo “tecnico” non è assolutamente in grado di fare. Ci si mette anche il cappellano Giuseppe Faraci, che ci rassicura perché ”i due maro’ vivono in un ambiente umano e molto cordiale”. E ci mancherebbe pure che venissero torturati a pranzo, cena e colazione!
E il contorno, i cosiddetti media, si sono adeguati immediatamente allo stile politico. I media, quelli importanti naturalmente, che sono sempre pronti a guardare nel buco della serratura delle varie famiglie Cesaroni, Cucchi, Scazzi, Rea, Gambirasio, Pipitone, etc etc, ma che si guardano bene dallo spendere cinque minuti per tenere desta l’attenzione sulla gravissima ingiustizia patita dai due nostri figli il cui Stato non è capace di farsi rispettare da un altro che sfacciatamente parla di “giustizia indiana”. Alla faccia della giustizia!
Quei media, dicevamo, più ossessionati dal vecchio nemico imprenditore che dal pretendere il vero rispetto per la nostra Nazione. Gruber, Santoro, Vaino, Vespa, Travaglio & Soci, troppo socialmente invidiosi per cercare di interessare l’opinione pubblica sulla drammaticità dei fatti che coinvolgono due servitori dello Stato, di quello Stato i cui servi (loro sì) sono sempre pronti a girare la testa dall’altra parte.
Ci portiamo forse dietro ancora un 8 settembre che ci qualifica (squalifica, per dirla tutta), come assolutamente inaffidabili oltre che poeti e navigatori, e ne dobbiamo evidentemente pagare ancora lo scotto.
Adesso però basta, basta con l’incapacità di chi non è degno di curare i nostri interessi all’estero, basta con la tolleranza che maschera solo interessi commerciali, basta con lo stile da Huriah Heep e i suoi falsi atteggiamenti ossequiosi soprattutto se rivolti ad uno Stato che, non lo dimentichiamo mai, ha fatto dell’igiene nel Gange la sua religione e dell’arma nucleare il suo credo!
La presa in giro continua e la colpa non è certo di chi “fa l’indiano”, per chiari intenti opportunistici, a dispetto di quello che i Paesi civili intendono come “diritto internazionale”, la colpa è solo del nostro Governo che prima manda i nostri figli allo sbaraglio e poi se ne disinteressa. Fanno bene i cultori della “sacralità delle vacche” a prendere per i fondelli sia il nostro imbelle, fiacco e pusillanime Governo che i suoi pavidi rappresentanti capaci solo di proteggere sé stessi e la propria “casta” (tanto per restare in tema con l’India).
Forse il parlamento ucraino non è il migliore esempio per nessun Governo, ma almeno quelli hanno gli attributi per battersi!
Qui da noi è invece i nostri politici sono solo pronti a lottare per occupare una poltrona che garantisca il futuro a chi tra le altre cose è sempre pronto a cambiare bandiera pur di continuare ad ingrassarsi alle nostre spalle.
Solo chi non può proprio tirarsi indietro, come il ministro degli Esteri Giulio Terzi, periodicamente si permette di sfotterci aggiornandoci su quanto da bravo “tecnico” non è assolutamente in grado di fare. Ci si mette anche il cappellano Giuseppe Faraci, che ci rassicura perché ”i due maro’ vivono in un ambiente umano e molto cordiale”. E ci mancherebbe pure che venissero torturati a pranzo, cena e colazione!
E il contorno, i cosiddetti media, si sono adeguati immediatamente allo stile politico. I media, quelli importanti naturalmente, che sono sempre pronti a guardare nel buco della serratura delle varie famiglie Cesaroni, Cucchi, Scazzi, Rea, Gambirasio, Pipitone, etc etc, ma che si guardano bene dallo spendere cinque minuti per tenere desta l’attenzione sulla gravissima ingiustizia patita dai due nostri figli il cui Stato non è capace di farsi rispettare da un altro che sfacciatamente parla di “giustizia indiana”. Alla faccia della giustizia!
Quei media, dicevamo, più ossessionati dal vecchio nemico imprenditore che dal pretendere il vero rispetto per la nostra Nazione. Gruber, Santoro, Vaino, Vespa, Travaglio & Soci, troppo socialmente invidiosi per cercare di interessare l’opinione pubblica sulla drammaticità dei fatti che coinvolgono due servitori dello Stato, di quello Stato i cui servi (loro sì) sono sempre pronti a girare la testa dall’altra parte.
Ci portiamo forse dietro ancora un 8 settembre che ci qualifica (squalifica, per dirla tutta), come assolutamente inaffidabili oltre che poeti e navigatori, e ne dobbiamo evidentemente pagare ancora lo scotto.
Adesso però basta, basta con l’incapacità di chi non è degno di curare i nostri interessi all’estero, basta con la tolleranza che maschera solo interessi commerciali, basta con lo stile da Huriah Heep e i suoi falsi atteggiamenti ossequiosi soprattutto se rivolti ad uno Stato che, non lo dimentichiamo mai, ha fatto dell’igiene nel Gange la sua religione e dell’arma nucleare il suo credo!
Renato Magrelli [foldergallery folder=”cms/file/BLOG/7277/” title=”7277″]