LADISPOLI – GIAN ANTONIO STELLA: “IL CENTRO DEL MONDO SIAMO NOI?”



Il centro del mondo siamo noi? Questa la domanda a cui ha risposto Gian Antonio Stella,  giornalista de “Il Corriere della Sera” e  autore de “L’orda, quando gli albanesi eravamo noi” (Rizzoli 2003), durante  la conferenza conclusiva del cineforum “Il cammino della speranza”. Il  progetto destinato agli studenti del liceo “Sandro Pertini”  è nato dall’idea del sindaco Crescenzo Paliotta di raccontare ai giovani il fenomeno dell’emigrazione-immigrazione attraverso il linguaggio cinematografico. Alla manifestazione che si è svolta in una gremitissima aula consiliare hanno preso parte, oltre al sindaco Paliotta,  il giornalista de “Il Corriere della Sera” Sergio Rizzo,  la dirigente scolastica del Pertini, Fabia Baldi, la delegata all’Istruzione Rita Paone, il delegato alla Cultura e alle Politiche giovanili Andrea Zonetti e della professoressa Alessandra Amoruso, coordinatrice del cineforum.
“Stella – ha detto il sindaco Crescenzo Paliotta – profondo conoscitore delle di-namiche legate ai flussi migratori, ha saputo catturare l’attenzione dei presenti illustrando attraverso il supporto di immagini tutti gli stereotipi legati all’idea dell’altro, del diverso, dello straniero. Un susseguirsi di domande semplici quali “chi è l’altro?”, “chi sono i barbari?”, “qual è il vero centro del mondo?”, a cui Stella ha risposto con uno straordinario excursus fatto di illustrazioni, fotografie d’epoca, citazioni significative”.
Il commento alle immagini del giornalista de “Il corriere della Sera”  ha guidato gli studenti alla conclusione che noi consideriamo gli altri il diverso, ma che, allo stesso tempo, per gli altri il diverso siamo noi, che quindi il razzismo è un fatto del tutto relativo e che il centro del mondo siamo noi, ma non siamo l’unico centro del mondo. Gli italiani, popolo di migranti, sanno cosa significa il razzismo, l’emarginazione, il pregiudizio, perché lo hanno vissuto sulla loro pelle. Nell’appena nata Italia unita del 1861 si contavano 27 milioni di abitanti, lo stesso numero di persone che nei decenni successivi avrebbero lasciato la Patria in cerca di un destino non solo migliore, ma possibile.
E se 110 milioni di persone hanno un cognome italiano nel mondo, questo vorrà pur dire che c’è stato un momento nella storia del nostro Paese in cui a partire siamo stati noi e ad approdare su altri lidi e a farvi naufragio è toccato a noi. Così tanti gli spunti di riflessione nelle parole di Stella che al termine del discorso una studentessa ha sentito il bisogno di chiedergli da dove è nato un così grande interesse per questo tema. La risposta di Stella è stata significativa: approfondire il tema dell’emigrazione, conoscere la storia degli emigranti italiani è il punto da cui ripartire per ricostruire una società nuova, più aperta, capace di confrontarsi con tutte le forme di diversità che il destino degli uomini presenta, perché è nell’incontro e nella mescolanza con l’altro che ha origine quella creatività capace di rigenerare una società che, invece, tende a chiudersi e a negare l’idea che la Patria è quella che si sceglie e si vive.  A coronare il successo della conferenza la gradita presenza di Sergio Rizzo coautore con Stella de “La casta” .

L’Ufficio stampa Comune Ladispoli [foldergallery folder=”cms/file/BLOG/6093/” title=”6093″]

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