La periodica e abbastanza costosa profilassi effettuata sulle palme dei giardini del monumento ai caduti non ha risparmiato due esemplari che con circa un centinaio di anni di età rappresentavano per Anguillara un notevole motivo di vanto. Si continua giustamente a cercare di difendere un bene che oltre al suo aspetto coreografico mantiene un significato storico di tutto rispetto.
Ieri mattina una squadra di tecnici ha provveduto dapprima ad abbattere e poi a smaltire due delle circa venti palme presenti nel giardino. La parte superiore ormai collassata stava ad indicare come per i due esemplari non ci fosse più nulla da fare se non rimuoverle soprattutto per limitare il pericolo che il punteruolo si potesse diffondere anche sulle altre.
Nel pomeriggio la stessa squadra di tecnici ha cominciato l’opera di profilassi che durerà un paio di giorni e consiste in un doppio tipo di intervento, sia alla base della pianta che alla cosiddetta “coppa”.
A circa un metro di altezza della palma si creano otto fori nei quali viene poi spinto un composto chimico di tre diverse tipologie che ‘imbevono’ il tronco fino a raggiungerne la parte più in alto.
In altre parole si tratta di un’operazione di endoterapia nella quale viene usata una macchina a ‘pressione controllata’ per inoculare componenti chimici autorizzati dal ministero che uccidono le larve; il prodotto viene trasportato dalla base alla chioma in circa 30/45 giorni; sulla parte superiore della pianta inoltre, si provvede ad effettuare una forte doccia nebulizzata di altre sostanze anti larve.
Vale la pena ricordare come il Comune in seguito ad un ordinanza, dal 9 febbraio 2011 ha provveduto ad affiggere numerosi avvisi alla cittadinanza per rendere noto come sia obbligatoria su tutto il territorio comunale la lotta contro il ‘punteruolo rosso delle palme’. Tutti coloro che fossero in possesso di palme attaccate dal suddetto pericoloso insetto devono adottare tutti i provvedimenti necessari per eliminare tale parassita. Lo smaltimento di palme abbattute, compreso il totem, tra l’altro è di pertinenza di ditte specializzate che operano impedendo la diffusione dell’insetto.
Le trasgressioni alle disposizioni del Comune comportano sanzioni che possono arrivare anche ai due mila euro.
Ieri mattina una squadra di tecnici ha provveduto dapprima ad abbattere e poi a smaltire due delle circa venti palme presenti nel giardino. La parte superiore ormai collassata stava ad indicare come per i due esemplari non ci fosse più nulla da fare se non rimuoverle soprattutto per limitare il pericolo che il punteruolo si potesse diffondere anche sulle altre.
Nel pomeriggio la stessa squadra di tecnici ha cominciato l’opera di profilassi che durerà un paio di giorni e consiste in un doppio tipo di intervento, sia alla base della pianta che alla cosiddetta “coppa”.
A circa un metro di altezza della palma si creano otto fori nei quali viene poi spinto un composto chimico di tre diverse tipologie che ‘imbevono’ il tronco fino a raggiungerne la parte più in alto.
In altre parole si tratta di un’operazione di endoterapia nella quale viene usata una macchina a ‘pressione controllata’ per inoculare componenti chimici autorizzati dal ministero che uccidono le larve; il prodotto viene trasportato dalla base alla chioma in circa 30/45 giorni; sulla parte superiore della pianta inoltre, si provvede ad effettuare una forte doccia nebulizzata di altre sostanze anti larve.
Vale la pena ricordare come il Comune in seguito ad un ordinanza, dal 9 febbraio 2011 ha provveduto ad affiggere numerosi avvisi alla cittadinanza per rendere noto come sia obbligatoria su tutto il territorio comunale la lotta contro il ‘punteruolo rosso delle palme’. Tutti coloro che fossero in possesso di palme attaccate dal suddetto pericoloso insetto devono adottare tutti i provvedimenti necessari per eliminare tale parassita. Lo smaltimento di palme abbattute, compreso il totem, tra l’altro è di pertinenza di ditte specializzate che operano impedendo la diffusione dell’insetto.
Le trasgressioni alle disposizioni del Comune comportano sanzioni che possono arrivare anche ai due mila euro.
Renato Magrelli
Articoli di riferimento ai seguenti link: art 1 art 2
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