Manovrina giochi, un miliardo in più per l’erario. Dieci non erano abbastanza?



Il gioco d’azzardo italiano è un punto di riferimento d’Europa. Per la sua organizzazione, per il contrasto all’illegalità e per il contributo che fornisce alle casse statali. Nonostante questo, nuove legislazioni cercano di portare ulteriore linfa al settore, da cui ci si aspettano introiti superiori. Con l’aiuto delle nuove tecnologie è possibile, ma a pagare potrebbero essere i giocatori.

Nel 2015 l’Italia aveva raggiunto un volume di gioco da 88 miliardi di euro, superato di netto con i 95 miliardi del 2016. Non è difficile ipotizzare che a breve verrà sfondato il muro dei 100 miliardi di euro, portando un incremento nell’erario. A confermarlo gli ultimi dati relativi al 2017, con quasi tutte le specialità in forte aumento di raccolta. Le scommesse sportive nel solo mese di marzo hanno visto giocate per 885 milioni di euro, il 55% in più rispetto lo stesso periodo del 2016. In forte crescita il settore online, in cui l’Italia è considerata la seconda potenza europea. Meglio di lei soltanto la Gran Bretagna, che però vanta una tradizione più radicata nell’industria dell’azzardo. Il nostro Paese è piuttosto giovane nel gambling su internet, ma dalla legalizzazione del 2011 ha compiuto passi da gigante. Proprio nel 2016 è stata toccata per la prima volta la cifra di un miliardo di euro nel gioco d’azzardo online, che ha visto un incremento di quasi 200 milioni rispetto all’anno precedente. Con in più l’avanzata del mobile, il futuro dell’intrattenimento in tutti i settori.

Chi sorride dello strapotere italiano è lo Stato, che può contare su forti incassi dall’industria. Dei 95 miliardi, 76 sono stati restituiti ai giocatori sotto forma di vincita. I restanti 19 sono stati divisi in forma quasi equa tra esercenti ed erario, che ha comunque potuto prendere 10 miliardi di euro. A questi vanno poi aggiunte alcune tassazioni, che portano il totale complessivo a circa 11,3 miliardi di euro. Semplice capire perché l’azzardo ha molta considerazione in governo, dove nonostante numerosi proclami non sono state proposte legislazioni per contrastare in modo serio i fenomeni di ludopatia. Anzi, le nuove proposte tentano di portare ulteriore affluenza all’erario.

La nuova “manovrina” prevista dal governo comprende diverse novità dal punto di vista legislativo e tassativo. A lievitare sarà il prezzo del Preu, che crescerà del 19% per le new slot e del 6% per le videolottery. Una fetta consistente del settore, circa il 23%. In più da ottobre la ritenuta sulle vincite del Lotto passerà al Lotto, quelle su altre lotterie del 12%. In tutto ci si aspetta che la nuova disposizione possa portare un aumento del gettito fino a un miliardo di euro nel prossimo triennio. Senza andare a intaccare le puntate dei giocatori. A essere colpiti saranno i vincitori, leggermente meno fortunati perché si troveranno lo Stato come socio per una maggior quantità di denaro. Una sconfitta anche per gli enti locali, che invece provano a ridurre il volume di gioco con limitazioni orarie. Ma lo Stato non pare voler percorrere questa strada, almeno per il momento.

Per una stampa libera


sostieni il nostro lavoro con una donazione

Manovrina giochi, un miliardo in più per l’erario. Dieci non erano abbastanza?

Le donazioni con PAYPAL sono sicure al 100%



Commenta per primo

Lascia un commento

L'indirizzo email non sarà pubblicato.


*


Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.