Ostia, il “no” al commissariamento: politica, anti politica o entrambe?

Ostia, presentato il Piano utilizzazione del gli arenili



 

Quando leggiamo “Mafia Capitale” si capisce che la mega inchiesta ha definito chiaramente gli enormi interessi  su Roma e i suoi municipi e che ad essere implicati erano, tanto per cambiare, diversi esponenti politici  in ruoli chiave all’interno dell’amministrazione pubblica.

In tutto questo caos che ha poi portato al voto, la realtà dei fatti è che a rimetterci sia stato solamente un territorio, quello del mare per intenderci, il X° Municipio. 18 mesi di commissariamento che secondo la politica doveva portare alla “pulizia” della mafia su Ostia con la sua conseguente rinascita e che attualmente non ci sembra abbia portato cambiamenti e miglioramenti degni di nota, basta fare un giro per le strade e capire che tutto il territorio, dal mare all’entroterra, è praticamente abbandonato a se stesso. Probabilmente è proprio per questo che quando è arrivata la proroga di altri sei mesi in molti si sono chiesti se era un pesce d’aprile anticipato o se fosse davvero la realtà. La nascita del comitato “Basta commissariamento” è dovuta a questo, all’incredulità di molti cittadini che pensavano di andare al voto e che invece dovranno aspettare ancora.

La fiaccolata pacifica e tranquilla in Corso Duca di Genova, una delle strade principali di Ostia, partita da Piazza delle Repubbliche Marinare e finita sotto la sede del Municipio serviva a richiedere la possibilità di andare al voto subito, è stata l’inizio di una protesta e di un segnale dei residenti  stufi di una situazione di stallo.

Una manifestazione senza colori politici, senza appartenenze, gli organizzatori sono stati subito chiari su questo aspetto, anche se, noi dall’esterno, un pizzico di politica lo abbiamo notato eccome. Perchè  è vero che non c’erano bandiere a sventolare ma è pur vero che i personaggi politici  si conoscono e si riconoscono.

Di fatto la proroga del commissariamento arriva dal consiglio dei ministri come si legge nel comunicato stampa relativo: “Il Consiglio dei ministri ha inoltre deliberato la proroga della gestione straordinaria, per ulteriori sei mesi, del X Municipio (Ostia) di Roma Capitale, anch’esso risultato condizionate da iniziative criminali. Il primo affidamento della gestione del X Municipio ad una commissione straordinaria era avvenuto il 27 agosto 2015 per la durata di diciotto mesi, la proroga consentirà quindi il proseguimento delle operazioni di risanamento delle istituzioni locali. Entrambe le deliberazioni sono state adottate su proposta del Ministro dell’interno, Marco Minniti “, ma è doveroso fare un piccolo passo indietro.

Durante la campagna elettorale prima delle amministrative ci fu la visita di Alfano e Lorenzin, due ministri dell’allora governo Renzi, in cui il primo, all’epoca ministro degli interni, aveva dichiarato che alla fine del commissariamento ci sarebbe stata un’analisi dell’operato e che non era esclusa una eventuale proroga, un’ipotesi, diventata realtà, che non è piovuta dal cielo ma che già in fondo si sapeva, era nota, in primis ai candidati di Roma Popolare che gli stessi Alfano e Lorenzin appoggiavano.

Fa strano quindi vedere l’ex candidata Fabiola Anitori e Alessio Nardini, della segreteria del ministro Lorenzin, tra l’altro ministro in carica e firmataria della proroga, sfilare contro la proroga stessa del commissariamento, per carità cambiare opinione è lecito, non possiamo noi giudicare, il nostro compito semmai è quello di fare un’ analisi personale di quello che vediamo, ma questo ci fa porre una domanda, non è destabilizzante per i cittadini che seguono un politico alcuni cambi di traiettoria?

Attualmente, non possiamo non sottolinearlo, nel X° Municipio l’unica presa di posizione, non solo sulla proroga ma sull’intero commissariamento dopo le dimissioni dell’ex presidente Andrea Tassone e il periodo pre-commissariamento del traghettatore Sabella, ce l’ha avuta CasaPound che diede vita alla famosa “occupazione” del municipio e l’apposizione dello striscione che richiamava alle elezioni subito continuando, in seguito,  a manifestare questa contrarietà per l’intero arco dei 18 mesi e che poi è continuata e sta continuando all’interno dello stesso movimento “Basta commissariamento”, un percorso che oseremmo dire “naturale”.

La proroga del commissariamento è cosa fatta ma è fondamentale che chi ci governa si renda conto che la “marcia dei mille” come qualcuno l’ha definita, non è stata una marcia contro la legalità a favore dei clan mafiosi,  ma bensì una voglia di voler tornare alle urne e ad avere un presidente che si prenda le sue responsabilità e che agisca nel bene e a favore dei cittadini e del territorio. Consiglieremo, per esempio, a chi ha dato del “mafioso” a chi è sceso in strada per un diritto costituzionale, di farsi un giro per il territorio, frequentare qualche bar e ascoltare quello che dicono le persone, i commercianti, i pensionati, gli imprenditori e magari l’opinione dell’uomo della strada farà chiarezza sul da farsi.

Ci si riuscirà? Forse dopo questi sei mesi.

Per una stampa libera


sostieni il nostro lavoro con una donazione

Ostia, il "no" al commissariamento: politica, anti politica o entrambe?

Le donazioni con PAYPAL sono sicure al 100%



Commenta per primo

Lascia un commento

L'indirizzo email non sarà pubblicato.


*


Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.