Roma – Incendio all’Umberto I



Le fiamme, alte oltre due metri, si sono sviluppate ieri mattina intorno alle 7.00 in un locale adiacente le camere operatorie del Day Surgery della prima clinica chirurgica del Policlinico Umberto I, al quarto piano. Subito i corridoi sono stati invai dall’odore pungente di plastica e materiale sintetico bruciato.

I soccorsi sono stati immediati, sul posto sono arrivate ben cinque squadre dei pompieri, che sono intervenuti al quarto piano del Dipartimento di Chirurgia ‘Pietro Valdoni’, riuscendo a contenere l’incendio e a mettere in sicurezza l’area nel giro di due ore. Tutto questo è stato possibile grazie alla collaborazione degli addetti al reparto antincendio del Policlinico, degli infermieri e di tre uomini, che sono riusciti a bloccare il propagarsi delle fiamme verso le sale operatorie, dove era conservato materiale altamente infiammabile, come bombole di protossido, di ossigeno e di aria compressa;  scongiurando così possibili esplosioni.

I pazienti del reparto sono stati evacuati ed hanno atteso in strada per diverse ore il termine delle operazioni di spegnimento dell’incendio. Su via Lancisi sono state allestite alcune panchine sulle quali i pazienti e il personale medico si è potuto sedere. Al termine delle operazioni, intorno alle 11, i pazienti sono potuti rientrare nell’ospedale.

Dai rilievi effettuati dai Vigili del fuoco, si è scoperto che il punto d’origine dell’incendio è stato una macchinetta del caffè lasciata sul fuoco in una saletta adiacente alle sale operatorie, utilizzata dal personale sanitario. Attualmente il Day Surgery è stato dichiarato inagibile, in attesa delle ulteriori verifiche dei pompieri e dell’ingegnere dell’ufficio tecnico.

La Direzione, in una nota, fa sapere che“Sono in corso accertamenti per determinare le cause dell’incendio divampato questa mattina al Policlinico Umberto I di Roma.  Relativamente al principio di incendio verificatosi al IV piano della I Clinica Chirurgica dell’Azienda Policlinico Umberto I, dove non ci sono reparti di degenza, – prosegue – questa Direzione sulla scorta degli accertamenti e degli interventi effettuati dal Comando del Vigili del Fuoco di Roma precisa che nella immediatezza del fatto è intervenuta la squadra antiincendio di emergenza aziendale che ha eseguito il primo intervento di contenimento dell’incendio limitando così in maniera consistente i danni che avrebbero potuto essere più importanti. Con l’intervento dei Vigili del Fuoco il problema è stato completamente risoltoIn ordine alle cause che hanno innescato il principio di incendio – prosegue la nota della direzione sanitaria – sono in corso ulteriori accertamenti tecnici anche se gli elementi raccolti sin d’ora lasciano propendere che sia stata determinata dall’uso improprio di una piastra elettrica utilizzata da una dipendente di un servizio interno appaltato. L’incidente non ha procurato ripercussioni dal punto di vista assistenziale – conclude la nota – tranne qualche disagio respiratorio a causa del fumo lamentato da una dipendente amministrativa peraltro in servizio al piano superiore. L’attività assistenziale è continuata regolarmente nei piani sottostanti. Per quanto riguarda le responsabilità e i danni materiali sono in corso accertamenti immediatamente disposti“.

Claudio D’Angelo, segretario aziendale Cisl-Fp del Policlinico Umberto I, uno dei primi soccorritori intervenuti racconta i primi concitati momenti dell’incendio:Innanzitutto voglio condividere i meriti con tutto il personale infermieristico presente, con gli uomini del reparto anticendio dell’Umberto I, con la direzione sanitaria ed i vigili del fuoco. Se non stiamo parlando di una tragedia il merito è di tutti quanti.prosegue nel raccontoSi sentivano delle grida di aiuto, appena ho aperto l’ascensore al quarto piano sono stato invaso dal fumo che si era già propagato in tutto il corridoio. Quando poi mi sono affacciato nella stanza andata a fuoco mi sono trovato faccia a faccia con delle fiamme alte due metri. Resomi conto della possibile gravità della situazione – racconta ancora – mi sono messo una pezza bagnata sulla bocca e sul naso, ho preso un estintore ed ho cominciato a puntare la schiuma nei locali andati in fiamme con l’intento di circoscrivere il rogo ed evitare che potesse raggiungere le adiacenti camere operatorie, dove sono presenti bombole di protossido, di ossigeno e di aria compressa, altamente infiammabili ed esplosive. Mentre usavo l’estintorericorda ancora Claudio D’Angelosono arrivati due infermeri del Day Surgery, Ivano Sala e Fernando Di Nella, che mi hanno aiutato ad evitare che il rogo si propagasse in altri locali. Negli attimi di apprensione – racconta ancora il primo soccorritore – fondamentale è stato l’aiuto di tutto il personale infermieristico che ha subito pensato a mettere in sicurezza i degenti presenti in quel momento nel terzo piano del padiglione di chirurgia, evitando feriti e pensando inanzitutto al bene dei nostri pazienti. Circoscritte le fiamme – ricorda ancora Claudio D’Angelo – ho parlato con il direttore sanitario del nosocomio, il professor Domenico Alessio, che si è subito precipitato al quarto piano per accertarsi delle condizioni di salute dei presenti e dei degenti del terzo piano subito dopo che questi sono stati evacuati e messi al sicuro. Siamo felici di poter raccontare solamente di tanta paura, senza la collaborazione di tutti, ci poteva essere una tragedia. Ringraziamo anche il professor Claudio Mondini, direttore del pronto soccorso, che è subito venuto ad accertarsi delle nostre condizioni complimentandosi con noi per l’intervento effettuato. Il meritoconclude Claudio D’Angeloè però di tutti, senza aiuto reciproco tra le persone presenti non avremmo potuto evitare il peggio. A guidarci è stato il pensiero di evitare che i pazienti potessero rimanere feriti.

I tre infermieri, terminato il loro intervento sono stati portati al Pronto Soccorso del Dea, per problemi legati ad una piccola intossicazione dovuta al fumo inalato.

Il direttore generale del Policlinico, Domenico Alessio, ha spiegato che: “L’incendio, è divampato a causa dell’uso improprio di una piastra elettrica del caffè in una magazzino accanto alla sala operatoria. La piastra, dai primi accertamenti tecnici, sarebbe stata usata da una dipendente di una ditta esterna appaltatrice.

Dalla Regione Lazio, in una nota, fanno sapere che: “È francamente imbarazzante dover constatare che l’eccessiva leggerezza nell’utilizzo di macchinari impropri per una pausa caffè fai da te in locali non adeguati e prossimi ai reparti ospedalieri può sfociare anche in tragedia. Il caso ha voluto che questa eventualità oggi al Policlinico Umberto I sia stata sventata e  l’incendio sviluppatosi in un magazzino attiguo alle camere operatorie al quarto piano della prima clinica chirurgica, abbia causato solo paura e disagi per pazienti e cittadini. L’episodio però non va sottovalutato e occorre che si faccia chiarezza. Per questo motivo la Regione Lazio ha chiesto alla Direzione dell’Umberto I una relazione dettagliata sull’accaduto e soprattutto quali misure e sanzioni saranno adottate per censurare questi atteggiamenti ed per evitare che si ripetano in futuro incidenti di questa potenziale pericolosità”.

 

Samantha Lombardi

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Informazioni su Samantha Lombardi 6437 Articoli
Samantha Lombardi è un archeologa, laureata in Archeologia e Storia dell'Arte del Mondo Antico e dell'Oriente. Cura un sito che parla del patrimonio artistico (www.ilpatrimonioartistico.it), collabora con l'Ass. Cul. Il Consiglio Archeologico ed è addetta stampa dell'Ass. di Rievocazione Storica CVLTVS DEORVM. Dal maggio del 2014 collabora con Il tabloid.it

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