BRACCIANO – IL PREFETTO REINTEGRA ARMANDO TONDINELLI



Abbiamo appena avuto notizia che, con un’ordinanza prefettizia, Armando Tondinelli è stato reintegrato nel Consiglio comunale di Bracciano, da cui era stato escluso con una operazione,  sanzionata  dal T.A.R. Lazio per manifesta illegalità. ( Sentenza 7030/12).
E’ una bella notizia:

  • per la persona che ha avuto ragione, in una battaglia portata avanti in solitudine, ma con tenacia e determinazione;
  • per la giustizia, che viene affermata con chiarezza;
  • per i cittadini, che possono tornare a sperare che la ragione e la legalità alla fine prevalgono.

Colpisce, però,  “l’assordante silenzio”, su tutta la vicenda, dei politici della maggioranza , di quelli della minoranza e l’indifferenza atavica dei cittadini ( con qualche rara eccezione).
Non riusciamo a credere che nessuno si sia chiesto cosa stesse accadendo: davvero tutta la maggioranza che ha votato compatta ( a parte un consigliere) e a capo chino per l’esclusione del Tondinelli, non si sia interrogata sulla liceità di questa azione?
E il presidente del Consiglio comunale non si era precedentemente documentato sulla normativa? O lo aveva fatto? E il segretario comunale, responsabile della correttezza giuridica di ogni atto?
Ci rifiutiamo di credere si sia trattato di sciatteria o, peggio ancora, di ignoranza: sarebbe inaccettabile; a noi è apparso un uso strumentale della Legge, usata come clava contro un avversario politico.
Se così è stato, appare un fatto gravissimo!
E’ la distorsione del concetto base di democrazia che è esercizio equilibrato di relazioni tra noi e gli altri, sempre nel rispetto delle regole e nella consapevolezza della complementarietà dei soggetti.
Ci si scontra sulle idee, pur nelle differenze.
Quello che è accaduto, invece, è stato solo un disdicevole accanimento personale a discapito dell’interesse generale, quindi dei Cittadini  che, probabilmente, dovranno pagarne le spese.
Ma, se questa maggioranza ha sbagliato, l’opposizione, con i suoi flebili lamenti, le sue divisioni e la sua sostanziale debolezza, non è stata da meno, in questa mediocre rappresentazione di politica locale.
L’unica garanzia per una democrazia, è una opposizione forte e vigile che possa controllare l’operato di chi governa. Di fatto, abbiamo a Bracciano, un sistema mutilato e questo anche per colpa della mancata  partecipazione dei cittadini, sempre più abulici verso la cosa pubblica.
Mi piacerebbe che la vicenda Tondinelli suscitasse qualche sussulto di coscienza democratica e si tornasse, in questo paese, a fare politica con dignità e correttezza reciproca.
Ne abbiamo un disperato bisogno.  

Associazione Salviamo Bracciano, il Presidente:  Anna Orsini

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