A TU PER TU CON DANILO SONCINI, TEAM MANAGER DEL SUPERSONIC RACING TEAM



Una realtà d’eccellenza quella della Superbike, in un clima quasi familiare, in cui piloti e team vivono fianco a fianco – gara dopo gara – gioie e dolori delle competizioni.
Ma eccellenza non significa, necessariamente, esclusività. Nel mondiale dei campioni c’è spazio proprio per tutti: dai Team storici, impegnati a consolidare la propria leadership, ai nuovi arrivati, pronti a strappargliela dalle mani alla prima occasione.

Da sempre attento alle nuove realtà sportive, Il Tabloid è andato ad intervistare Danilo Soncini – Team Manager del Supersonic Racing Team – in prima linea nel mondiale Superbike con il pilota Italiano Luca Scassa.

A TU PER TU CON DANILO SONCINI, TEAM MANAGER DEL SUPERSONIC RACING TEAM

Danilo Soncini, Team Manager e anima di tutta la squadra. Come e quando nasce il Supersonic Racing Team?
“Dopo qualche anno di sponsorizzazione in MotoGP con la mia azienda, mi sentivo coinvolto oltre la semplice figura dello ‘sponsor’. La passione era troppa e ho iniziato un percorso da team manager, iniziando dal Motoestate, passando poi alla Premier Cup e al Campionato Italiano; per arrivare infine al mondiale Superbike, che per un appassionato come me è qualcosa di magico!
Insomma, non per caso. Ma attraverso un percorso che aveva come obiettivo quello di arrivare a calcare palcoscenici mondiali da protagonista, e di arrivarci facendo prima esperienza sul campo.”

Nel 2005, il debutto nel Motoestate. Oggi, impegnati in prima linea nel Mondiale Superbike. Come si raggiunge un simile trend di crescita?
“Obiettivi chiari e tanta perseveranza. In questi anni abbiamo lavorato con passione, facendo sicuramente alcuni errori, ma con l’appoggio di tutte le persone intorno che ci hanno voluto bene. Una stima che ci siamo guadagnati grazie al rispetto che abbiamo saputo ricambiare verso sponsor, fornitori, ecc. Tenendo sempre presente da dove venivamo e dove volevamo arrivare; anche se non siamo ancora arrivati da nessuna parte, ci stiamo appena affacciando in un mondo nuovo, fantastico. Da ultimi arrivati e con tanta umiltà cercheremo di contribuire al massimo allo spettacolo, dando anche noi il nostro apporto.”

Il Campionato del Mondo ha già corso tre round ed i motori sembrano abbastanza caldi per le prime considerazioni: quali sono le tue valutazioni sull’andamento del mondiale?
“Che è veramente difficile, molto livellato, piloti forti, altrettanto le moto, ufficiali e non.
Sarà davvero un bel campionato! Pronostici…troppo difficili!”

La gara in Portogallo è stata scenario di un esordio non troppo fortunato per il Team Supersonic, poi la bella prestazione a Valencia con entrambe le manche a punti. Siamo sulla strada giusta?
“Non sono propriamente d’accordo. È stato un avvio ottimo quello di Portimao, noi siamo arrivati in Portogallo senza conoscere la moto, avendola usata solo mezza giornata a Misano. Era impossibile fare bene, chiunque fosse il pilota (soprattutto se fermo da 5 mesi), su una bicilindrica mai usata prima. Gara 1 ha messo in luce lo scarso feeling con la frizione (mai fatta una partenza) e Gara 2 è stata il giusto compimento del primo week end, dove ancora stavamo mettendo a posto le pedane e i manubri per capire a che punto di setting fossimo: ovvero come i nostri concorrenti a dicembre.
Anche la squadra, essendo il primo week end di lavoro tutti insieme, si doveva ben amalgamare. Ragion per cui ritengo Il 16° posto un vero successo.”

Parliamo del vostro nuovo pilota. Luca Scassa, ex campione Italiano SBK, impegnato nel 2009 con il Team Pedercini: un pilota giovane e promettente. Com’è nato questo sodalizio “tutto Italiano” tra Luca e il Team Supersonic?
“Via Facebook, durante il periodo natalizio; io a Parma, lui a Miami in ferie. Poi da li sono partiti tutti i ragionamenti. Il mondo moderno.”

Oltre Luca Scassa, la flotta dei piloti italiani nel mondiale è sempre più consistente: alcuni in lotta per il titolo, come Biaggi e Fabrizio; altri ancora in crescita come Baiocco, Iannuzzo e Lanzi. Come descriveresti le prestazioni del “made in Italy” nel mondiale SBK?
“Non saprei come definirlo, quello che ‘mi fa paura’ è l’ avanzata del made in UK, che quest’ anno sta spopolando con piloti davvero forti. Un po’ come gli spagnoli in MotoGP.”

In Qatar si è corsa la prima tappa della MotoGP. È innegabile come negli ultimi anni la Superbike abbia raccolto un favore di pubblico senza precedenti, arrivando in certi casi a sorpassare – in quanto a visibilità – i cugini del Motomondiale.
Format consolidato negli anni, tanti piloti a battagliare per il podio e gare dense di spettacolo: a cosa imputi questa crescita d’interesse verso la Superbike?

“Io ho frequentato entrambi gli ambienti e posso affermare che ‘l’odore di benzina’ è piu forte in SBK (Superbike ndr.); la MotoGP oggi è più ‘complicata’, deve tenere presente aspetti d’immagine più importanti, quindi il risvolto sportivo in rapporto lo percepisco meno predominante. Fermo restando che sono due bei campionati, ognuno per le sue particolarità.”

 

 

Ringraziamo Danilo per la disponibilità con cui ha accolto la nostra intervista e auguriamo a tutti i ragazzi del Supersonic Racing Team e a Luca Scassa un anno ricco di successi nel World Superbike Championship.

 

Per maggiori informazioni:
www.supersonicracingteam.com
www.lucascassa.com
www.worldsbk.com

 

Andrea Savi

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