Presso l’aula Giallombardo in Corte di Cassazione è stato firmato un accordo di collaborazione triennale tra l’UNICEF Italia e l’Associazione Nazionale Magistrati (ANM), con l’obiettivo di adottare azioni concrete a favore dell’infanzia e dell’adolescenza. La prima iniziativa sarà una campagna di raccolta fondi destinata ai bambini di Gaza.
La firma dell’accordo
Alla firma erano presenti il presidente dell’UNICEF Italia Nicola Graziano e il presidente dell’ANM Cesare Parodi.
Parodi ha dichiarato: “Il nostro impegno associativo è legato anche al valore della tutela dei più fragili. Lo rinnoviamo con convinzione grazie a questa intesa con UNICEF Italia che ci permette di dare un contributo concreto ai minori, a partire dal progetto importantissimo per sostenere i bambini di Gaza. Ma andremo oltre, perché questa intesa ci permetterà di portare avanti iniziative per promuovere i diritti dell’infanzia e dell’adolescenza anche nel nostro Paese.”
Graziano ha ricordato: “Alla base di questo importante Accordo c’è il riconoscimento dell’alto valore della conoscenza e della promozione dei principi sanciti dalla Convenzione ONU sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza come strumento per orientare le scelte individuali e le politiche sociali. Vorrei inoltre ringraziare l’ANM per la grande sensibilità mostrata, scegliendo come primo atto concreto della collaborazione di sostenere i programmi dell’UNICEF per i bambini e gli adolescenti di Gaza, diventata un luogo di sofferenza dove l’infanzia non può sopravvivere.”
Gli obiettivi della collaborazione
Tra i principali obiettivi dell’Accordo:
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promuovere una raccolta fondi tra i magistrati italiani da destinare ad attività di assistenza sociosanitaria, contrasto alla malnutrizione e supporto psicosociale per bambini e adolescenti di Gaza;
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promuovere attività formative e culturali per sensibilizzare giurisdizioni, amministratori, autorità politiche e comunità nazionale sulla tutela dei minorenni e sul sostegno alle famiglie;
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avviare iniziative socioculturali di promozione dei diritti dei minori nelle strutture carcerarie minorili, a supporto della formazione personale e professionale dei detenuti;
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coinvolgere attivamente bambini e adolescenti nelle decisioni che li riguardano, valorizzandone l’ascolto e le opinioni, e promuovere iniziative di genitorialità responsiva come i Baby Pit Stop per i figli dei genitori che operano nel settore della giustizia;
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organizzare interventi nelle scuole italiane per sensibilizzare minori e genitori al rispetto della dignità, delle regole della convivenza civile e alla condivisione culturale.











