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Viterbo, la croce artistica consegnata a Papa Leone XIV dalla sindaca Frontini e dalla consigliera Croci

Viterbo, la croce artistica consegnata a Papa Leone XIV dalla sindaca Frontini e dalla consigliera Croci
Fonte Foto: Vatican Media

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La croce artistica della città di Viterbo, realizzata nel legno dei castagni dei Monti Cimini e simbolo del lungo cammino giubilare percorso sulle vie Francigena e Romea Strata, è stata consegnata a Papa Leone XIV dalla sindaca Chiara Frontini e dalla consigliera comunale Alessandra Croci. Un momento di grande significato spirituale e civile, che ha suggellato un anno straordinario per la comunità viterbese.

Il significato della croce e l’incontro con il Santo Padre

“Un’emozione unica consegnare al Santo Padre l’omaggio della città di Viterbo per il Giubileo Universale: una croce, intagliata nel legno dei castagni dei Monti Cimini, benedetta alla Porta d’Europa, e che si è caricata, nel lungo cammino giubilare sulla Via Francigena e la Romea Strata, di tante intenzioni e preghiere. La barca di Pietro, l’ancora, simbolo di salvezza, e il chiodo ritorto, simbolo della crocifissione, campeggiano sulla croce che ora è nelle mani di Papa Leone XIV. Che anno straordinario per la nostra città”.

Così la sindaca Chiara Frontini ha commentato l’incontro avvenuto ieri mattina. Una mattina speciale anche per la consigliera comunale delegata alla Via Francigena e Giubileo 2025, Alessandra Croci, che ha seguito l’intero percorso organizzativo. “Un cerchio che si è chiuso – sottolinea la consigliera –. La croce artistica che in questi mesi abbiamo portato lungo i nostri cammini, fino alla benedizione a Lampedusa, ha raggiunto Roma nei giorni scorsi. Ieri mattina, con la sindaca, abbiamo avuto l’onore e il privilegio di poterla consegnare nelle mani del Santo Padre. In quel gesto abbiamo consegnato tutte le speranze e le preghiere affidate dalle tante persone incontrate in questo anno”.

La storia della croce e le tappe del cammino

La croce artistica, presentata il 13 dicembre 2024 a Palazzo dei Priori e realizzata dagli artigiani viterbesi Alessio Gismondi e Marco Bracci, ha percorso migliaia di chilometri. Tra le tappe più significative, la prima all’abbazia di Sant’Antimo e quella di marzo a Lampedusa, dove l’arcivescovo di Agrigento ha impartito la benedizione. Un cammino che ha unito pellegrini, comunità e territori, diventando simbolo della partecipazione di Viterbo al Giubileo di speranza.

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