Davide Garufi aveva 21 anni e si è tolto la vita nella casa in cui viveva con la sua famiglia a Sesto San Giovanni, in provincia di Milano.
Su TikTok raccontava la sua quotidianità, parlando apertamente del percorso di transizione di genere che aveva intrapreso.
Aveva scelto di farsi chiamare Alexandra, poi di nuovo Davide.
Insulti
Col tempo, però, sotto i suoi video si sono accumulati insulti transfobici, omofobi e messaggi d’odio e gli inquirenti non escludono che terze persone possano averlo spinto al suicidio.
Mentre le indagini proseguono per far luce sulla vicenda e individuare eventuali responsabili, è più urgente che mai un intervento delle istituzioni. Serve educare i giovani al rispetto, all’affettività, al consenso, insegnare un alfabeto gentile delle emozioni e punire con fermezza discriminazione, violenza e odio, anche online.
È intollerabile vedere un ragazzo così giovane morire in questo modo. La mia solidarietà alla famiglia e agli amici e alle amiche di Davide.