Gestire un’attività senza commercialista: E’ davvero una scelta vincente?

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Quando si apre un’attività in proprio, le spese sembrano non avere fine. Vale in particolar modo per chi opta per un esercizio commerciale, oppure per un e-commerce, e deve acquistare la merce per il magazzino. Anche i liberi professionisti hanno una serie di spese da sostenere, che vanno dai corsi di specializzazione all’investimento in marketing.

Quello che accomuna tutti, però, è la necessità di aprire la partita Iva, che serve per registrare la propria attività presso l’Agenzia delle Entrate. Ed è a questo punto che qualche professionista, data l’esigenza di far quadrare i conti, cerca di risparmiare valutando l’opportunità di gestire in prima persona la fiscalità, senza rivolgersi a un commercialista.

In effetti è possibile sia aprire la partita Iva che pagare i contributi previdenziali e le imposte in completa autonomia. Tuttavia, è davvero una buona idea? Come ogni decisione, mostra pro e contro; la cosa importante è comprendere da che parte pesa l’ago della bilancia.

L’aspetto economico

Il primo vantaggio che balza agli occhi, quando si valuta di non rivolgersi a un commercialista, è il risparmio economico, dato che non ci saranno parcelle da pagare. In termini finanziari, il ragionamento può sembrare corretto, ma le cose cambiano se si allarga un po’ la visuale. Bisogna essere certi delle proprie conoscenze e non commettere alcun tipo di errore, versando quanto dovuto all’Agenzia delle Entrate e all’Inps (o altra Cassa di Previdenza), nei tempi corretti.

Diversamente, il prezzo da pagare – letteralmente parlando – sarà decisamente salato: verifiche fiscali, tasse arretrate e multe per il ritardo. Tutte voci che annulleranno il risparmio, anzi si trasformeranno in uscite ben più salate della parcella del professionista.

Consideriamo anche che i costi per il regime forfettario – quello più conveniente per chi è agli inizi – sono più bassi di quello che si pensa. Fiscozen è il consulente fiscale per professionisti e ditte individuali, che rivolge particolare attenzione alle esigenze dei neo imprenditori, proponendo un abbonamento di servizi fiscali al costo di 299 € + Iva all’anno: una spesa contenuta e accessibile, specie se posta in confronto alle tariffe medie degli studi che operano sul territorio nazionale.

La risorsa più preziosa

Un imprenditore si ritrova a fare i conti con una risorsa talvolta ancora più preziosa del denaro: il proprio tempo. Riuscire ad avviare un’attività, mentre si gestisce la quotidianità della propria vita, prende tutte le energie di un professionista.

Tenere sotto controllo anche la fiscalità, dall’archivio delle fatture alle scadenze dei pagamenti, non è un lavoro che può essere fatto nei ritagli di tempo. E anche qualora si riesca a rispondere alle incombenze indifferibili, sicuramente non si avranno le conoscenze per restare sempre aggiornati e sfruttare le opportunità in ambito fiscale a proprio vantaggio.

Informazioni aggiornate

Se ci si affida a uno studio attento ai propri clienti, si potrà essere sempre informati non solo sulle scadenze e sui pagamenti da effettuare, ma anche sugli eventuali sgravi fiscali introdotti, su bonus – come in occasione della pandemia – ed eventualmente sui bandi di finanziamento di interesse per la propria società. Tutte notizie che, chi non è esperto del settore, fatica a recuperare.

La soglia dei 5mila euro

C’è una norma piuttosto nota della fiscalità, che però può trarre in inganno: il fatto che, per attività che rimangono ad un livello “saltuario”, non ci sia bisogno di aprire la Partita Iva. Una regola che spinge molti professionisti a iniziare la propria attività senza commercialista, né emissione di fatture, sicuri del fatto di non dover essere sottoposti a tassazione.

La norma dice questo, è vero, ma bisogna fare attenzione. Se l’attività è continuativa, come nel caso di una collaborazione con la stessa azienda per un periodo superiore ai 30 giorni, scatta immediatamente la necessità di avere una Partita Iva. Lo stesso discorso vale per tutte quelle attività che appartengono agli ambiti del commercio o dell’artigianato. Rivolgersi a un commercialista per avere indicazioni precise è quindi un passaggio indispensabile.

I vantaggi del commercialista

Insomma, nella tabella dei pro e contro nell’affidarsi o meno a un commercialista, i primi sono piuttosto pochi, e non sembrano valere il rischio di commettere errori nel calcolo delle proprie imposte. Inoltre, è sbagliato considerare il commercialista solo come un costo, perché è un’opportunità. Significa avere un esperto che può dare consigli sulla propria situazione personale, suggerire il modo migliore per gestire entrate e uscite, quando e come poter scaricare i costi, e risolvere qualsiasi dubbio al momento del pagamento dei contributi. Questo è quanto offre Fiscozen, società nata pensando proprio a chi sta muovendo i primi passi da libero professionista (o imprenditore). Occupandosi della gestione completa dei diversi servizi in materia fiscale, Fiscozen punta sulla relazione con il cliente e l’essenzialità nella comunicazione e nelle competenze. Una scelta che si trasforma in un vero e proprio guadagno in termini di tempo e, soprattutto, di tranquillità.
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Informazioni su Emanuele Bompadre 16710 Articoli
Emanuele è un blogger appassionato di web, cucina e tutto quello che riguarda la tecnologia. Motociclista per passione dalle sportive alle custom passando per l'enduro, l'importante è che ci siano due ruote. Possessore di una Buell XB12S è un profondo estimatore del marchio americano.

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