Ponte della Scafa, già nel 1974 l’ipotesi abbattimento

Ponte della Scafa, già nel 1974 l'ipotesi abbattimento



Il ponte della Scafa oltre ad essere un collegamento fondamentale tra Fiumicino e il X Municipio è soprattutto un simbolo per chi è nato in queste due zone di Roma.
Un simbolo spesso negativo, in quanto sinonimo di lunghe code e traffico, tanto che da decenni si parla di un nuovo ponte che possa supportare le migliaia di macchina che ogni giorno si riversano su questo importante collegamento.

Dopo i tristi fatti di Genova sono scattati i controlli su centinaia di ponti e viadotti italiani che sono sotto osservazione speciale compreso il nostro ponte della Scafa tanto che Astral ha deciso di chiuderlo al transito per effettuare alcuni controlli strutturali.

La chiusura del Ponte della Scafa

Ovviamente il caos generato è stato quasi devastante con i pendolari costretti ad un lungo giro per recarsi sul posto di lavoro.
Non solo, molti negozi che si trovano sul versante di Isola Sacra e lungo via della Scafa stanno risentendo dal punto di vista economico proprio a causa della mancanza di traffico.

La scafa

Il ponte della Scafa deve il suo nome ad un’ imbarcazione che provvedeva a portare da una sponda all’altra del Tevere le persone  chiamata appunto Scafa guidata dal traghettatore Tancredi Chiaraluce.
Di seguito dal 1916 al 1943 le due sponde vennero collegate da un ponte di ferro, voluto da Paolo Orlando, distrutto dai tedeschi durante la seconda guerra mondiale. Successivamente nel 1950 fu costruito l’attuale ponte della Scafa e che fino ad oggi ha collegato i due versanti di Fiumicino e Ostia.

Ponte in crisi già nel 1974

Nel 1974 il ponte della Scafa fu soggetto di un controllo approfondito perché già da allora ci furono de dubbi sulla sua stabilità.
L’Istituto Luce ha nei suoi archivi un filmato risalente proprio a quell’anno in cui l’allora sindaco di Roma Clelio Darida era preoccupato sullo stato di salute del collegamento e soprattutto aveva valutato l’ipotesi di doverlo buttare giù per ricostruirne uno nuovo.
Come potete vedere nel filmato durante l’apertura del servizio si parla di problemi strutturali gravi.
A questo punto ci si chiede se gli interventi all’epoca furono risolutivi oppure no visto l’attuale stato del ponte e la velocità con cui Astral ha interdetto il traffico.

Ricordiamo che nel 2006 già si parlava di una situazione critica tanto che tre anni più tardi con la giunta Alemanno furono stanziati circa 28 milioni di euro per la costruzione del nuovo ponte, che purtroppo non vide mai la luce dopo il ritrovamento di alcune navi romane che tuttora giacciono sul luogo del ritrovamento. Fortunatamente proprio quest’anno è stato dato il via all’ iter per la costruzione di un nuovo ponte a 80 metri di distanza di quello attuale e che dovrebbe risolvere una volta per tutte le problematiche relative al traffico che da decenni imperversa su questi due territori.

Domani previste lunghissime code

Il 29 agosto, domani, il ponte della Scafa sarà riaperto al traffico leggero con un senso unico alternato, una scelta obbligata per decongestionare il traffico che da qualche giorno si sta riversando sulla Roma-Fiumicino e sulla via del Mare con quest’ultima che non può reggere la molte di auto che ogni giorno porta i lavoratori da Ostia a Roma e viceversa.
Domani è previsto un traffico molto intenso proprio a causa del senso unico alternato e che scatenerà l’ira dei tanti pendolari ma che al momento è l’unico modo per evitare un giro di 30 chilometri.
Il comune di Fiumicino ha chiesto espressamente ad Astral di poter rendere agibile il ponte per i pedoni in modo da poter organizzare delle navette proprio per decongestionare il traffico, non per ultimo prende quota l’ipotesi traghetto da una sponda all’altra.

Ponte Bailey

In molti chiedono il perché non si sia provveduto alla costruzione di un ponte Bailey per fare in modo che le auto possano passare da una parte all’altra, da quanto abbiamo appreso l’esercito non è più in possesso di questo tipo di struttura.
Esistono delle ditte private che possono costruire questo tipo di strutture ma, come ha anche affermato il vice sindaco Ezio Di Genesio Pagliuca l’iter burocratico e costruttivo del ponte stesso non rientrerebbe nella giusta tempistica.

L’unica soluzione ed è quella anche più semplice è di armarsi di santa pazienza e aspettare il proprio turno per poter attraversare il ponte della Scafa.
Un consiglio?
Un occhio alle tempistiche!

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