Diario di guerra e prigionia di Ernesto Bonacini



Pubblicate in importanti testate giornalistiche emiliane alcune pagine del “diario di guerra e prigionia” di Ernesto Bonacini, nato a Reggio Emilia nel 1923 e trasferito ad Aprilia (LT) negli anni 60 per  motivi di lavoro.  Pagine ingiallite dal tempo, ma ancora impressi, quasi tangibili, tra quelle righe scritte di getto, i giorni  della guerra e poi della prigionia nello Stammlager IV B di Zeithain, in Germania.

Un passato doloroso che aveva celato anche ai figli. Il diario nascosto tutta la vita nel comodino a fianco al letto, avvolto in fogli di un vecchio giornale. La storia di un soldato costretto suo malgrado alla partenza per la guerra e catturato dai tedeschi in Grecia dopo l’8 settembre 1943.

Il comunicato dell’armistizio di Badoglio gli era pervenuto via radio alle 20 dell’8 settembre, quando era ancora ricoverato nell’ospedale militare di Agrinion per una grave forma di malaria.

E proprio nelle pagine relative a quei giorni che emerge la storia dell’allora ufficiale medico Dott. Ermete Fontanili.

Ci spiega Elisa Bonacini, figlia di Ernesto e presidente dell’Associazione  “Un ricordo per la pace” :

“Ho voluto segnalare in territorio reggiano questa testimonianza a memoria di un medico esemplare, il Dott. Ermete Fontanili di Reggiolo, una storia emersa tra le pagine del diario di guerra  di mio padre e che ho trascritto integralmente qualche anno fa.

Ho appreso con piacere che a Ermete è stata intestata nel 2016 una casa residenza per anziani. Una persona meritevole che anche nel contesto difficile post 8 settembre 1943, quando si prospettava un futuro difficile per i nostri militari, si distinse nello sfacelo generale dimostrando grandi doti morali, non abbandonando vigliaccamente i malati dell’ospedale militare di Agrinion in Grecia, come  fecero molti suoi colleghi. Dopo le pubblicazioni sono stata contattata dal figlio, Dott. Maurizio Fontanili, classe 1937, ex primario medico ed ex presidente della Provincia di Mantova per due mandati. “A 30 anni dalla morte di mio padre- mi ha detto – leggere a sorpresa l’articolo sul Resto del Carlino ha fatto andare me e le mie sorelle in brodo di giuggiole”.

E io sono davvero felice di aver mandato i figli di Ermete “in brodo di giuggiole” e di aver reso onore ad un grande uomo e  medico esemplare in ogni tempo”.

Conclude Elisa : “Quella di mio padre nel diario è una testimonianza che meriterebbe di essere divulgata in una pubblicazione. Penso in particolare alle giovani generazioni che non hanno avuto la possibilità di apprendere neanche dai nonni e quindi di comprendere il vissuto di guerra dei giovani che li hanno preceduti. Io ci sto lavorando, nell’etica di condivisione culturale che contraddistingue l’attività della mia associazione”.

 

Dal diario di Ernesto: “  Agrinion 10 settembre 1943 (…… ) Un solo medico merita di essere citato, il dottor Fontanili di Reggiolo al quale la mia riconoscenza rimarrà indelebile. Egli mentre i suoi colleghi gironzolavano per le strade di Agrinion cercando qualche avventuretta galante, si prodigava con qualsiasi mezzo al fine che ai suoi ammalati nulla venisse a mancare.

Molto mi piace seguirlo nella sue  visite, egli ha per tutti una parola di conforto e medicando le lacere carni ha un non so che di materno che meraviglia. Se tutti i medici italiani si fossero comportati come lui, molti dei nostri soldati avrebbero forse riabbracciato i propri cari.”       

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Motus vivendi è il suo motto. Ama tutte le declinazioni delle due ruote ed adora vivere nell'universo dei motori. Da quindici anni ha la fortuna di essere giornalista sportivo, occupandosi di tutto ciò che circonda un motore. E' per il dialogo ed il confronto tra chi, pur avendo la stessa passione, ha idee diverse.

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