Roma – Cercasi Mecenate per la Domus Aurea



Cercasi finanziamenti privati per  la Domus Aurea. Nella Città Eterna altri siti hanno avuto accesso a finanziamenti privati, la capofila è stata la Piramide Cestia seguita poi da Fontana di Trevi, dal Colosseo e dalla scalinata di  Piazza di Spagna.

Il Ministro per i Beni e le Attività Culturali e il Turismo Dario Franceschini, si augura che ci siano degli  imprenditori privati che finanzino i 31 milioni di euro che mancano per la riapertura del complesso archeologico. Se questi soldi venissero trovati, ci sarebbe la speranza di vedere la Domus Aurea riaperta nel giro di 4 anni. Quindi, in linea teorica, Domus Aurea, il capolavoro architettonico voluto da Nerone dopo l’incendio del 64 d.C., potrebbe riaprire entro il 2018.

Troverei assurdo che su un progetto come quello della Domus Aurea, che sarà osservato da tutto il mondo, non ci fosse una grande impresa pronta. Lo troverei scandaloso. C’è bisogno di 31 milioni di euro, lo Stato farà la propria parte ma abbiamo messo in campo un art bonus che prevede un credito d’imposta del 65 per cento. Mi aspetto che tutte le grandi imprese italiane che da anni aspettavano questo incentivo, adesso passino dalle parole ai fatti e mi aspetto che ci sia una corsa per legare il proprio nome alla Domus Aurea“. Ha dichiarato il Ministro, durante  la presentazione del progetto di protezione e di creazione del giardino nella zona superiore della Domus e messo a punto dalla Soprintendenza speciale ai Beni archeologici di Roma, avvenuta qualche giorno fa”.  Prosegue poi  “La Domus Aurea può diventare uno dei luoghi più attrattivi e ricercati del mondo. Immaginiamo che cosa può diventare quest’area fantastica, che mette insieme i Fori e il Colosseo, pedonalizzata, evidentemente. Ma naturalmente ci sono anche delle cose immediate da fare che non sono competenza del mio ministero ma di altri ministeri e del Comune di Roma: è davvero strano che sopra un luogo così non ci sia un giardino fruito dai romani ma ci sia un luogo quasi sempre di abbandono, di degrado. Una cosa che si può fare anche subito, le autorità competenti dovrebbero farlo subito

Il progetto presentato, prevede la realizzazione di un giardino e di un sistema di protezione integrato, per il risanamento della  parte superiore della reggia Neroniana. Il Ministro Franceschini aggiunge:  “Il costo totale del progetto – ha detto il ministro – sarà di circa 31 milioni di euro, con una media di 7-8 milioni di euro per ognuno dei quattro anni necessari per completarlo. È impensabile, con i tagli di fondi subiti, che il nostro Ministero possa sostenere l’onere di questa cifra. Ora, però, con l’entrata in vigore dell’Art Bonus che prevede un credito d’imposta del 65% per le donazioni a favore di interventi di restauro di beni culturali pubblici, le nostre grandi aziende non hanno più scuse, devono aiutarci. Un intervento del genere sarà una vetrina internazionale. Troverei scandaloso che non ci fosse almeno una grande azienda interessata.”

L’area interessata è di circa 16mila metri quadrati, un decimo del parco del Colle Oppio, l’intervento prevede uno scavo archeologico di circa 36mila metri cubi, con un costo medio pari a circa 2mila euro al metro quadrato. Il progetto sarà articolato in 22 bacini a funzionalità autonoma e sette lotti per altrettante fasi lavorative. In sostanza, l’area interessata al progetto, dove attualmente sorgono alberi ad alto fusto che costituiscono parte dell’attuale parco di Colle Oppio, sarà trasformata in un giardino che, a detta della Soprintendenza, richiamerà nei tracciati e nelle forme, il disegno geometrico dei giardini antichi. Ma la sua struttura sarà indissolubilmente legata al sistema di smaltimento delle acque.

Attualmente infatti, il terreno che ricopre la Domus Aurea ha una profondità di oltre tre metri. La nuova quota del piano di calpestio del giardino, invece, torna al livello dell’età traianea, con un alleggerimento della terra e un substrato di materiali che favoriscono il mantenimento di umidità e temperatura tali da tutelare le preziose decorazioni del monumento.

La Soprintendente ai Beni archeologici di Roma, Maria Rosaria Barbera, rispondendo a chi le chiedeva se a ottobre prossimo si potranno organizzare visite contingentate al monumento, ha spiegato:  “Stiamo pensando di fare un workshop anche con altre istanze scientifiche che sono interessate alla Domus Aurea. In quell’occasione possiamo immaginare un evento in condizioni di sicurezza perché all’interno della Domus Aurea ci sono 13 cantieri, un traffico di almeno 70 operai al giorno e molte zone off limits per una visita normale. Si metterà in condizione di fare una visita contingentata al cantiere, anche se non è il concetto di visita normale. Ci stiamo pensando, ma le forze sono quelle che sono.

La responsabile della Domus Aurea, Fedora Filippi, prevede di chiudere il cantiere pilota ad ottobre e, forse, di poter realizzare in autunno un’apertura straordinaria e contingentata al pubblico del cantiere. «La Domus Aurea – ha spiegato la Filippi – dopo che Traiano l’ha utilizzata come sostruzione per le sue Terme, è diventata un monumento ipogeo, gravato dal giardino del Parco di Colle Oppio con tre metri di terra che diventano ancora più pesanti quando piove. Dal giardino le radici degli alberi si insinuano fra i muri e le pitture, nutrendosi dei loro intonaci. La Domus Aurea è simile ad un essere vivente che si è adattato ad un microclima col 90% di umidità, che non va alterato traumaticamente perché ciò potrebbe causare il distacco degli affreschi. All’esterno bisognerà togliere per lotti l’attuale giardino, risarcire i danni alle parte superiore del monumento, posare sulla struttura antica un “pacchetto tecnologico” col nuovo giardino che diventerà un luogo pubblico polifunzionale.

Samantha Lombardi

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