ROMA – ELEZIONI 2013: ANCORA TUTTO IN ALTO MARE?



Restano aperte le questioni relative alle alleanze, in quanto da soli PD e SEL non potranno presumibilmente ottenere la maggioranza dei seggi in parlamento, anche grazie all’intervento di Casini, sempre pronto a bloccare sul nascere qualunque proposta politica degna di nota in modo da mantenere uno stato di ingovernabilità, necessaria per potersi riaffidare al “salvatore della patria” Monti.
Il successo relativo della corrente renziana obbliga inoltre il segretario a dover cercare un equilibrio interno al partito prima ancora di un compromesso di coalizione. Il sindaco di Firenze si è detto pronto a sostenere il suo rivale delle primarie nella competizione di primavera, ma una eventuale presenza nelle liste di quei candidati già plurimandatari che sono stati il bersaglio principale della crociata del rottamatore potrebbe risultare poco gradita non solo all’entourage di Renzi o al suo scarso 40% di sostenitori tra coloro che si sono recati alle urne nelle scorse settimane, ma anche ad una consistente percentuale di elettori che hanno creduto nel leader del partito quale uomo giusto per il rinnovamento.
I problemi del centrosinistra sembrano ad oggi però poca cosa se raffrontati all’attuale situazione del centrodestra nazionale. Dopo l’annuncio della convocazione delle primarie, comunque intempestivo (cosa strana nel centrodestra nazionale, che aveva invece affrontato le precedenti campagne elettorali sempre riuscendo a sfruttare al massimo ogni occasione), tutto sembra essere tornato in alto mare.
La sola voce di un possibile ritorno in campo di Berlusconi ha spaccato il fronte dei moderati tra coloro che, fedelissimi alla figura di colui che nel “ventennio breve” (parafrasando il famoso libro di Hobsbawm) li ha portati più volte al successo, e chi pensa che la figura dell’ex premier sia ormai troppo pesante da sostenere e sia meglio per il centrodestra provare la strada del rinnovamento abbandonando le ricette del passato. Molti leader si erano convinti riguardo l’opportunità delle primarie anche nel centrodestra (a Roma sono apparsi un gran numero di manifesti di Giorgia Meloni, aspirante all’incarico di candidata premier) che difficilmente saranno disposti a fare un passo indietro per lasciare libero il posto al Cavaliere.
A livello locale (relativamente alle questioni romane) le situazioni nei due schieramenti sembrano ancora più ingarbugliate. Per la carica di sindaco di Roma (che riguarda direttamente anche il territorio sabatino per via del conseguente incarico di sindaco metropolitano), se il centrodestra non può definirsi compatto nella scelta di Alemanno, e più di una voce invoca le primarie anche in questo caso, nel centrosinistra il PD non riesce a designare un candidato valido dopo la scelta di Zingaretti di correre per la Regione, e il rifiuto di molti probabili (e a volte improbabili) nomi. Nel frattempo l’assessore allo sport della Provincia di Roma, Patrizia Prestipino, cerca di farsi nominare a forza di firme, sottoscrizioni e iniziative varie, ma qualcuno nella segreteria romana sembra non ne voglia assolutamente sapere, e nel campo del centrosinistra si manifestano anche candidature a dir poco pittoresche, come nel caso del costruttore Alfio Marchini.
Leggermente più chiara è la situazione della Regione Lazio. Nicola Zingaretti ha preferito presentarsi alla Pisana, certo del fatto che il centrodestra in questo ente, devastato dallo scandalo Fiorito e dalle continue divisioni all’interno del PDL offra una resistenza esigua. Nessun altro politico nel centrosinistra sembra bloccargli la strada in questa competizione (sebbene Zingaretti si sia detto disposto alle primarie, sembra che queste non si facciano per mancanza di opponenti), e nel centrodestra ancora non si scorge nessun candidato pronto a sfidare il Presidente della Provincia di Roma. L’unico nome finora espresso è quello della governatrice uscente, ma con molti esponenti del PDL romano contrari, mentre gli altri possibili candidati evitano l’investitura per paura di rimanere associati ad una probabile sonora sconfitta.

Silvio Rossi [foldergallery folder=”cms/file/BLOG/7243/” title=”7243″]

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