PRIMARIE – SEL: “IL CENTRO SINISTRA C’E’”



Abbiamo vissuto una grande esperienza, che assume una valenza ben più ampia della scelta di Bersani a candidato premier del centrosinistra: il centrosinistra c’è, milioni di persone tornano a crederci e lanciano nuovi segnali di fiducia.
Possiamo dire, complessivamente, che i cittadini che al primo turno si sono espressi per Vendola sono tornati a votare al ballottaggio contro la visione neoliberista di Renzi e Ichino – sul mercato del lavoro sono più a destra dell’Udc, sulla riforma delle pensioni la pensano allo stesso modo – e per una idea di società  che guarda ad un’Europa diversa da costruire insieme a Hollande e non con la cancelliera Merkel, ad una integrazione politica fondata su lavoro e diritti, ad un recupero in chiave moderna di un approccio keynesiano, ad un ritorno del primato della politica sui poteri finanziari e del mercato.
Bersani ha ora una responsabilità enorme, perché enormi sono le aspettative per una proposta di governo del Paese che sia netta discontinuità con la visione espressa da Monti, e allo stesso tempo netta discontinuità rispetto all’appropriazione della politica da parte di apparati di partiti sempre più screditati e responsabili, essi stessi, della crisi di valori e di rappresentanza nella quale siamo sprofondati.
C’è un’altra richiesta, forse la più accorata, che ci viene dalle primarie: andare oltre le frammentazioni per l’unità dei progressisti.
E’ la sfida che SEL ha lanciato al congresso costitutivo di Firenze, per rivoluzionare l’assetto partitico attuale e avviare la costruzione di una nuova grande formazione politica nella quale abbiano piena cittadinanza i nostri valori, quelli della sinistra, ed il popolo della sinistra diffusa, delle persone normali che chiedono difesa dei beni comuni, futuro per i giovani, diritti, lavoro, solidarietà, legalità, partecipazione, e insieme rappresentanti nelle Istituzioni capaci, onesti e liberi da vincoli di appartenenza a gruppi di interesse o combriccole politiche.
Tornare al governo del Paese dopo il ventennio berlusconiano è la prima vera prova alla quale siamo chiamati: se il centro sinistra sarà capace di far vivere queste esigenze di cambiamento profondo ora, nella costruzione della proposta di governo e delle candidature, allora sarà più concreta la possibilità di vincere la sfida di Firenze.
E’ per questo motivo che ci siamo, non per testimoniare ma per fare, ed è per questo che in tantissimi abbiamo condiviso l‘invito a votare Bersani lanciato al ballottaggio da Vendola e da Sindaci come Pisapia, Doria, Zedda, e molti altri ancora. Ora si apre una fase decisiva.
Ci aspettiamo che dirigenti e militanti del PD si dimostrino consapevoli che la posta in gioco va ben al di là dei loro congressi e delle loro lotte interne di potere.
Ci aspettiamo che il centro sinistra sia aperto a movimenti che finora non hanno condiviso il nostro percorso, come “gli arancioni” di Alba e De Magistris, e altri ancora.
Ci aspettiamo, in particolare, che parta subito un grande processo di costruzione di programma e candidature che tragga forza e legittimazione dalla piena e decisiva partecipazione del “nostro popolo”: quelli che hanno creduto in queste primarie, e tanti altri ancora che sta a noi motivare e convincere che vale la pena provarci perché “si è accesa una speranza nel Paese”.

SEL Lago Bracciano [foldergallery folder=”cms/file/BLOG/7242/” title=”7242″]

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