ANGUILLARA – “FACITE AMMUINA”



” All’ordine Facite Ammuina: tutti chilli che stanno a prora vann’ a poppa
e chilli che stann’ a poppa vann’ a prora:
chilli che stann’ a dritta vann’ a sinistra
e chilli che stanno a sinistra vann’ a dritta:
etc etc etc “

Si dice sia stato un comando contenuto nel Regolamento da impiegare a bordo dei legni e dei bastimenti della Real Marina del Regno delle Due Sicilie del 1841; si dice, in realtà si tratta di un falso storico. Altro non è infatti che uno dei tanti aneddoti denigratori destinati a squalificare il già poco credibile esercito di Franceschiello e più concretamente l’intera dinastia dei Borbone.
Lungi da chi scrive voler screditare chicchessia, però dopo tanto battage, ci attendevamo un prodotto finito leggermente diverso.
Nonostante le indicazioni fornite, e nonostante transitiamo spessissimo lungo la Via Anguillarese, non abbiamo individuato immediatamente la “casa dell’acqua”: siamo riusciti a vederla solo dopo aver parcheggiato ed essere entrati all’interno del giardino pubblico.
Chissà perché pensavamo che ci sarebbe stata almeno un’indicazione, invece l’unico risalto all’area è dato dall’indecorosa scritta che da troppi mesi campeggia in bella vista su uno dei muri perimetrali. Quando in data 20 giugno avevamo scritto proprio su queste colonne che la ‘guerra agli imbrattatori era finalmente cominciata’ perché ci era stato assicurato che “il programma dei prossimi giorni prevede una serie di attività di ripulitura su tutto il territorio cittadino deturpato anche da scritte di carattere ‘politico’”, probabilmente avevamo peccato un po’ di ottimismo.
Comprensibile la necessità di ripulire un anfiteatro per ‘fare cultura’ in occasione della sagra del pesce, ma non sarebbe stato altrettanto comprensibile ripulire un giardino pubblico per fare ‘salute e ambiente’?
E’ proprio l’assessore Stronati che ci dice:“Emergenza affrontata rapidamente con una soluzione economicamente vantaggiosa per tutti, anche per l’ambiente”. Secondo noi il problema del degrado all’interno del quale la soluzione ha trovato uno spazio non è stato affatto risolto, ed è proprio l’ambiente che ne risente.
“Ogni casetta sarà controllata per mezzo di un sistema di videosorveglianza telecontrollo a distanza – fa sapere l’assessore Stronati “, e noi, inguaribili ottimisti, speriamo che ciò avvenga prima che i soliti vandali ne facciano scempio.
Apprendiamo inoltre dalla bocca del Sindaco che per quanto riguarda la possibilità di rifornirsi del tanto famigerato “bene comune”, “La maggioranza tutta ha deciso all’unanimità distribuire gratuitamente la tessera alle utenze domestiche”. Bene, ci piace il termine ‘gratuitamente’, però abbiamo il sospetto che gira che ti rigira il costo di quelle tessere da qualche parte ce lo vedremo riaddebitare in qualche voce di bilancio, un gratuito avente carattere temporaneo quindi.
Due cose infine fanno da corollario alla nuova ‘casa dell’acqua’: quattro ex fontanelle ormai chiuse (quella fotografata neanche troppo bene), e un gagliardetto che ricorda proprio come l’acqua sia un bene comune, malamente apposto all’insaputa dell’artista sicuramente, su quello splendido esempio di arte futurista che ben completa l’intero quadretto.

Renato Magrelli [foldergallery folder=”cms/file/BLOG/4237/” title=”4237″]

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