ANGUILLARA – PENDOLARISMO SULLA FR3: “UNA VERA PASSIONE”!



 

Dal Direttivo dell’Associazione Paspartù di Anguillara riceviamo e pubblichiamo.

 

 

Alcuni giorni orsono, l’Associazione Paspartù ha incontrato i dirigenti di RFI e di Trenitalia, responsabili del servizio sulla tratta FR3 Roma/Viterbo/Roma.  

L’incontro, sollecitato più volte da Paspartù, a quasi un anno di distanza dall’ultima riunione tenutasi a Roma, aveva come oggetto l’aggiornamento da parte dei suddetti responsabili sulle iniziative intraprese per diminuire gli ormai annosi disagi, in particolare riguardo ai ritardi, che i pendolari sono quotidianamente costretti a subire.

Purtroppo dall’incontro non sono emerse assicurazioni tali da farci sperare in qualche cambiamento a breve termine, così come confermano gli ennesimi incresciosi episodi avvenuti proprio in questi ultimi giorni.

Le problematiche trattate nella riunione purtroppo, sono state le stesse che da anni segnaliamo ma che puntualmente non vengono risolte se non a piccolissimi passi.

Tutte le spiegazioni di carattere “tecnico” che ci sono state fornite (comunque ininfluenti per le orecchie dei pendolari che svolgono altre attività) possono forse chiarire come diversi disagi siano stati causati da guasti strutturali, ma di certo non sono sufficienti per giustificare un servizio che di giorno in giorno diventa sempre più fatiscente e insicuro.

I ritardi causati dal rallentamento che i treni subiscono in prossimità del bosco di Manziana, e che ci viene detto siano imputabili alla caduta delle foglie sulle rotaie,  può forse riguardare i 15 giorni stagionali,  ma non certo tutto l’arco dell’anno.

La posa in opera di “conta-assi” più sofisticati  (dispositivi atti a rendere più affidabile il percorso sui binari anche nei confronti di scariche atmosferiche) e la sostituzione delle cosiddette “casse” (ormai obsolete) in tutti i passaggi a livello, rappresentano indubbiamente un grande sforzo finanziario da parte delle ferrovie. Certamente costituiscono un passo in avanti per una graduale abolizione dei problemi, ma è proprio il termine “graduale” che spaventa noi pendolari.

Troppe volte ci siamo fidati degli “impegni” presi nei nostri confronti, e ogni volta le scadenze fissate sono saltate per i motivi più disparati.

Facciamo l’esempio della pensilina sul primo binario della stazione di Anguillara: ultimamente ci hanno assicurato che entro dicembre sarà ultimata! Questa risposta ci è stata data almeno quattro volte negli ultimi quattro anni e ogni volta ci siamo trovati di fronte a scuse che rasentavano il ridicolo; ma noi vogliamo essere ottimisti e fiduciosi.

Nell’ultima riunione abbiamo anche ribadito la necessità di sostituire l’addetto alla biglietteria della stazione di Anguillara andato in pensione da un anno: ci è stato risposto che costa troppo; allora abbiamo proposto di spostare ad Anguillara uno dei tanti addetti della stazione di Cesano almeno durante la mattina: hanno risposto che prima bisognerebbe installare tutti i macchinari necessari(!).

Ma come, i nostri interlocutori non sanno neppure che la stazione di Anguillara è da anni dotata di tutti gli strumenti per fungere da vera agenzia di viaggi con tanto di biglietti elettronici?

A questo punto della conversazione la nostra fiducia è andata pian piano scemando.

Siamo passati a discutere della pulizia delle vetture e la risposta è di nuovo quella che ci è stata data negli ultimi dieci anni: “purtroppo la ditta non ha risposto alle esigenze ed abbiamo dovuto indire una nuova gara”!!!!

E ogni volta che ci incontriamo, si ripetono le loro lungaggini burocratiche mentre intanto noi viaggiamo nella sporcizia.

Abbiamo anche parlato della sicurezza sui treni, e la risposta in questo caso è stata molto incoraggiante: stanno “gradualmente” reinserendo il capotreno in vettura.

Ahinoi, ancora la fatidica parola “gradualmente”.

Abbiamo proposto di abolire gli orari sulla tratta Cesano Roma Cesano per renderlo finalmente un vero servizio metropolitano; ci è stato risposto che ci avevano già pensato e che stanno sperimentando il cosiddetto “anticipo orario” che consentirà ad un treno pronto in stazione di partire fino a cinque minuti prima del previsto orario di partenza.

Finalmente una bella notizia: peccato però che il tutto avverrà “gradualmente”.

Abbiamo infine riproposto il problema degli annunci inesistenti o sbagliati sia nelle stazioni che sui treni, nonché il frequente malfunzionamento degli annunci luminosi presso le stazioni.

Ahinoi, le risposte sono sempre le stesse mentre i nostri interlocutori, subentrati a quelli con cui normalmente ci relazionavamo,  mostravano addirittura meraviglia nel sentirci presentare tali segnalazioni.

Ma possibile che dopo anni e anni di incontri i “nuovi” arrivati  non abbiano sentito il bisogno di leggere qualche verbale o di verificare lo stato delle cose? Possibile che ancora oggi ci chiedano dove e quando avvengono questi “fenomeni”?

Secondo noi è un modo come un altro per prendere tempo come ogni volta.

E non ci consola certo il sapere che anche nelle altre regioni i pendolari devono affrontare le stesse problematiche anzi, questo ci rende ancora più agguerriti. Come si suol dire “l’unione fa la forza”!

Finanziamenti sbagliati, appalti sballati, risorse limitate, assenteismo: non possiamo più accettare queste scuse ormai ripetitive e, se vogliamo, addirittura  un po’ noiose, anche perché i soldi dei nostri abbonamenti arrivano sempre puntuali e in contanti: MAI GRADUALMENTE!

Ma allora cos’è che non va?

L’ing. Moretti, AD delle ferrovie, dichiara in una recente intervista rilasciata ad un quotidiano nazionale di percepire uno stipendio perfettamente adeguato alle sue prestazioni: “680 mila euro, più 150 mila legati ai risultati. C’è chi prende il triplo per leggere i contatori”.

Ci piacerebbe chiedergli: come giudica questo suo macroscopico fallimento in una fetta così importante della sua attività quale il pendolarismo? Se vuole guadagnare di più ce lo dica, potremmo anche autotassarci. Ma sarebbe poi in grado di darci quelle certezze che chiediamo da anni eliminando una volta per tutte  l’odiosa parola “GRADUALMENTE”?

Nella stessa intervista l’ingegner Moretti dichiara : “Sono le Regioni a stabilire quanto far pagare agli utenti e quanto porre a fiscalità generale. O ci sono i quattrini per fare il servizio di qualità, o non ci sono, e si dà il servizio che si può. Per avere di più bisogna pagare di più»” e la palla viene fatta immancabilmente rimbalzare alle Regioni.

Noi affermiamo da tempo che il servizio fornito è pessimo, vedi ritardi, e nel suddetto articolo l’ingegnere risponde:” È un problema che riguarda le grandi concentrazioni urbane, e che si acuisce negli orari di punta, la mattina, nei giorni feriali. Delle due l’una: o c’è qualcuno (le Regioni) che compra più servizio per far andare più treni in quei picchi, oppure dovrò dare una risposta ‘media’. E in quelle tratte affollate il treno sarà strapieno dopo sei fermate. A quel punto, ogni fermata invece di un minuto ne dura tre per far salire e scendere tutti: dieci fermate producono venti minuti di ritardo. Non se ne esce, a meno che mi si dia il modo di mettere più treni a disposizione. La fabbrica dei soldi non ce l’ho. Siamo un’impresa che opera sul mercato. Se le regioni non ce la fanno, chi ci rimette sono i pendolari”

Forse l’ingegnere non si rende conto che, con queste dichiarazioni, le promesse che ci vengono puntualmente fatte dai suoi collaboratori non hanno più senso.

Forse non si rende conto che è lui il deputato a risolvere i problemi e non solo a confermarne l’esistenza che peraltro conosciamo benissimo.

Ci dispiace ma così non si arriva da nessuna parte se non al rischio di una decisa presa di posizione da parte di centinaia di migliaia di persone che ne hanno abbastanza, e da molto tempo.

Noi dal canto nostro aspetteremo comunque il 13 dicembre, data in cui con il nuovo orario potrebbero cambiare diverse situazioni, dopo di ché contiamo di organizzare pubbliche assemblee per decidere sulle azioni da intraprendere, non esclusa una raccolta di firme per portare avanti unitariamente una denuncia alla magistratura.

 

Direttivo Paspartù

paspartu.anguillara@tiscali.it

 

 

 

 

 

 

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