ANGUILLARA – CONFERENZA STAMPA DEL GRUPPO DI GIOIA SU INCOMPATIBILITA’ PIZZIGALLO



In apertura di conferenza l’architetto Di Gioia, ripercorrendo cronologicamente le varie tappe che hanno portato alla sentenza della Corte d’appello di Roma, ha tenuto a ribadire come “il ricorso alla magistratura, anziché una vendetta politica di chi ha perso le elezioni,  sia stato un atto dovuto soprattutto in difesa di quanti hanno dato il loro consenso al dottor Pizzigallo, che conoscendo la sua posizione avrebbe dovuto risolverla prima di presentarsi candidato. In attesa comunque che si concluda l’iter procedurale, noi attenderemo con serenità le decisioni sia che prevedano l’arrivo di un commissario sia che lascino all’attuale vicesindaco il compito di traghettare il Consiglio fino alle prossime elezioni”.
Niente di più purtroppo, e se ieri pomeriggio qualcuno si aspettava una riunione programmatica da parte dell’opposizione, è sicuramente rimasto deluso. La colpa non è dei relatori, questo va detto, ma piuttosto di una situazione generata da una materia che a detta degli stessi uomini di legge, peraltro poco propensi a sbilanciarsi, non è così facile da interpretare.
E proprio l’estrema possibilità di interpretare apre scenari tra i più disparati che di fatto non consentono programmazioni o strategie che dir si voglia. In termini scacchistici la situazione attuale si potrebbe definire un vero e proprio stallo.
Nessuno sa infatti se il dott. Pizzigallo ha deciso di fare ricorso (evidentemente si tratta di strategie dei suoi legali strettamente legate alle motivazioni della sentenza di appello – anche queste sconosciute ai più), e nemmeno quando scadranno i termini per la presentazione dello stesso ricorso, anzi dei ricorsi, perché si parla di uno che dovrebbe coinvolgere la corte di cassazione  e un altro verso la sentenza di appello per far “sospendere la sospensione” dalle funzioni di Sindaco e reintegrare il dottor Pizzigallo a pieno diritto in Comune fino a sentenza definitiva da parte della Cassazione.
Se quanto sopra detto, speriamo non solo di nostra fantasia, rappresenta le ipotesi possibili, è piuttosto evidente come per ogni possibile soluzione si moltiplichino gli scenari nei quali l’intera cittadina si vedrà coinvolta  piaccia o non piaccia.
Nel frattempo probabilmente, ci sarà da parte della maggioranza la voglia di dimostrare attivismo nella prosecuzione di quello che è il programma dell’Amministrazione e gettare così le basi per la prossima e imminente campagna elettorale.
Anche in questo attivismo però c’è chi ci vede un rischio non proprio di poco conto. Se infatti tra le possibili ipotesi venisse definito che il dott. Pizzigallo era addirittura “ineleggibile”, ci si potrebbe trovare davanti a qualcosa di veramente drammatico: a detta di qualcuno infatti, tutti gli atti di giunta e del consiglio potrebbero essere dichiarati nulli con le facilmente comprensibili conseguenze.
Al di là della totale mancanza di certezze, almeno manifeste, espresse da uomini di legge, restano gli auspici espressi dall’architetto Di Gioia: “Ci piacerebbe che la maggioranza mostrasse nei nostri confronti quella collaborazione che fino ad oggi è sempre mancata. Crediamo dovrebbero convocare un Consiglio e manifestare una diversa e più concreta apertura alle forze di minoranza per ristabilire un clima di serenità di cui la città credo abbia assoluto bisogno in questo momento”.
Più che una conferenza stampa si è trattato di un incontro pubblico per cui  oltre alla situazione ‘on going’ relativa all’incompatibilità e sue possibili evoluzioni, il discorso si è immancabilmente sviluppato sulle vicende della Holding che ha scatenato l’attuale diatriba e della cui storia l’avvocato Pizzorno ha riassunto i caratteri principali. Inevitabili commenti anche sull’Esa e il suo sconosciuto destino, oltre che sul bando per la raccolta differenziata: in entrambi i casi il Gruppo Di Gioia ha rimarcato l’impossibilità di conoscerne gli sviluppi nonostante le ripetute richieste.
Morale: nessuno sa leggere nella palla di vetro per cui si può solo aspettare l’evolversi di diverse situazioni, ma almeno ieri sera un  tentativo ufficiale di avvicinare la cittadinanza c’è stato.

Renato Magrelli

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