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Collot: “5 morti e 28 dispersi, il prezzo del neocolonialismo occidentale”

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Ancora una volta, il Mediterraneo Centrale si conferma come la rotta più pericolosa al mondo. E questo accade non perché sia stato deciso dalle leggi di natura o da qualche volontà divina, ma perché la volontà umana – specificamente quella dei governi europei e dei loro vassalli in Africa – ha scritto leggi che modellano un sistema di chiusura di confini che tenga fuori coloro che fuggono dalle condizioni di immiserimento e guerra esportate da noi stessi.
Quando l’uomo viene trattato come scarto, vuol dire che l’unica cosa che stiamo tenendo fuori dai nostri confini è l’umanità.

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