Cittadini, famiglie e aziende pagano sulla loro pelle l’entrata in guerra fortemente voluta da TUTTI I PARTITI che hanno sostenuto il governo Draghi del quale fanno ancora parte. Capi partito, parlamentari e ministri come in un circo equestre saltano da una parte all’altra con l’unico scopo di trovarsi una comoda poltrona cambiando casacca con una faccia di bronzo consapevoli di appartenere ad un’unica casta che pensa solo al proprio interesse particolare.
Inganno politico
Mentre il ministro degli esteri che non c’è, quello che fu il portavoce di un inganno politico, briga per sistemare il suo futuro politico personale, si rischia l’allargamento del conflitto mondiale in estremo oriente tra Cina e Stati Uniti su Taiwan.
E da noi il circuito politico-mediatico del potere ora tace perché non conviene parlare di guerra in campagna elettorale, perché è la cifra del disastro della politica estera ed energetica del nostro Paese.
Ci vuole un governo pacifista, non allineato, non suddito di multinazionali e paesi esteri.
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