30.000 persone in piazza alla manifestazione nazionale contro la guerra, il riarmo e la Nato promossa dalla Rete Disarmiamoli.
La Rete Disarmiamoli è una alleanza di decine di realtà sociali, sindacali, studentesche e di lotta italiane, che ha preso una chiara posizione contro il riarmo, la NATO, le azioni genocide e i massacri portati avanti da Israele. A partire dal 15 Marzo, giorno della manifestazione contro il riarmo e la piazza di Michele Serra, ha preso parte ad azioni di protesta in tutta Italia, come blocchi dei porti, boicottaggi, occupazioni, scioperi e mobilitazioni dal basso.
Aumento spese
La manifestazione nazionale ha denunciato con forza l’aumento delle spese militari, ma ha l’obiettivo di mettere in discussione l’essenza del modello di sicurezza che ci viene imposto: un’ideale di guerra permanente, di dominio, di alleanze come la NATO, finalizzate a difendere i privilegi dell’”Occidente”, sulla pelle dei popoli del mondo.
Al corteo, parteciperanno anche le realtà palestinesi, che da oltre un anno e mezzo si stanno mobilitando contro il genocidio, per denunciare la complicità di governi e multinazionali.
Aderiscono, inoltre, il Movimento No TAV, da decenni in prima linea contro la devastazione ambientale e contro le grandi opere inutili imposte dall’alto, il Movimento per il Diritto all’abitare, l’Unione Sindacale di Base e molte altre realtà studentesche, giovanili, comitati ambientalisti e realtà lavorative (qui l’elenco completo: https://poterealpopolo.org/21-giugno-manifestazione-nazionale-contro-guerra-riarmo-24-maggio-assemblea-nazionale/)
Sistema di potere
«Mentre tutto il sistema di potere, dai governi ai media, ci spinge verso una nuova era di guerra e autoritarismo – spiega Giuliano Granato, portavoce nazionale di Potere al Popolo! – oggi siamo in piazza per costruire una risposta popolare, che rimetta al centro la vita, la giustizia sociale e la solidarietà internazionale. Il riarmo non è inevitabile, è una scelta. Una scelta che riposa sulla decisioni di alleanze criminali, come la NATO, fattore di guerra, non certo di pace. Noi questa scelta la rifiutiamo e le opponiamo la parola d’ordine “Disarmiamoli!”. Non saranno generici “no alla guerra” a fermare i Netanyahu, Trump, von der Leyen, Rutte, Putin e Meloni, ma la capacità di individuare i nemici dei nostri popoli e di mettere in campo l’unico attore che può far saltare i loro piani: la mobilitazione popolare».
Governi europei
«I governi europei – Italia compresa – si allineano servilmente agli ordini della NATO e rilanciano una corsa agli armamenti senza precedenti. In Italia c’è chi ancora oggi ha il coraggio di parlañre di “pace” dopo aver votato per l’invio di armi in Ucraina, sostenuto senza se e senza ma la NATO e Israele, che si conferma essere uno Stato Terrorista che porta avanti un genocidio, bombarda al popoli e destabilizza un’intera regione– aggiunge Marta Collot, portavoce nazionale di Potere al Popolo– Ma la coerenza sta da un’altra parte: nei lavoratori portuali
i Genova che hanno bloccato le navi cariche di armi, negli studenti e nelle studenteppsse che occupano le università per chi edere la rescissione degli accordi c no non Leonardo, Thales e le altre aziende belliche, nei migranti e nei rifugiati che denunciamo da sempre le guerre e i colonialismi che li hanno costretti a lasciare le proprie terre. Chi scende in piazza il 21 giugno lo fa con coerenza, forza e visione. Un movimento che unisce chi difende la pace, non a parole ma con i fatti, l’ambiente, i diritti sociali, l’autodeterminazione dei popoli e la libertà di dissentire. Un fronte largo, popolare, resistente, che si batte contro un sistema che ci vorrebbe impauriti, armati e sottomessi».