CAU (Collettivi Autorganizzati Universitari): “Meloni e Bernini vergogna!”

collettivi

Nasce il coordinamento nazionale dei CAU (Collettivi Autorganizzati Universitari) a Napoli, Padova, Torino. Flashmob contro governo e rettorati: gli studenti tornano a chiedere il boicottaggio accademico dopo i bombardamenti a Beirut.

Lunedì 30 settembre studenti e studentesse dei CAU di Napoli, Padova e Torino, hanno organizzato flashmobs nei propri atenei accusando Bernini, Meloni e le governance universitarie di complicità con i crimini di guerra israeliani,
I CAU delle tre città annunciano che saranno in piazza a Roma il 5 ottobre, nonostante il divieto a manifestare del ministro Piantedosi.

 

Mani dipinte di rosso

Con le mani dipinte di rosso a simboleggiare il sangue versato in Palestina e in Libano, gli studenti dei nuovi Collettivi Autorganizzati Universitari mostrano uno striscione con lo slogan “Nuovo anno accademico, università ancora complice del genocidio” e dei manifesti con le facce della ministra dell’istruzione e della presidente del consiglio con scritto “VERGOGNA!”.

“Il coordinamento dei CAU nasce perchè dopo la mobilitazione dell’anno scorso abbiamo pensato una cosa: ora è necessario organizzarci. Nonostante le numerose richieste, tavoli di confronto e pressioni, le nostre università mantengono ancora relazioni con le istituzioni israeliane. Sono complici di un genocidio e dell’allargamento del conflitto che Netanyahu, con il bombardamento in Libano, porta avanti appoggiato dalle potenze e dalle armi dei paesi occidentali. Il nostro Governo è debole con i forti e forte con i deboli: il nuovo decreto Sicurezza crea un vero e proprio stato penale di polizia nel nostro Paese, colpendo tutti coloro che si mobiliteranno contro il genocidio, per il diritto allo studio, contro la crisi climatica, per il diritto all’abitare, in difesa degli spazi democratici. Non possiamo rimanere da soli, per questo, abbiamo detto: uniamo le forze, organizziamoci insieme.”

Il tempo è ora

“Ripetiamo quello che abbiamo scritto nel nostro documento nazionale: il tempo è ora. Organizziamoci insieme, costruiamo i CAU in tutte città, non agiamo da soli! E’ più che mai urgente. E a tutte le persone che oggi stanno passando in questa università, chiediamo: come possiamo far finta di niente mentre le nostre università stanno dando supporto economico e ideologico a un genocidio?” continuano gli studenti, che al divieto di Piantedosi imposto per la manifestazione del 5 ottobre a Roma rispondono aderendovi convintamente e confermando la propria presenza in piazza.

Coordinamento nazionale dei Collettivi Autorganizzati Universitari

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